Dal mondo arrivano due record in negativo sul fronte Covid, che riguardano Russia e Stati Uniti. Mosca informa che nelle ultime ore sono stati accertati 820 decessi, il massimo in un solo giorno dall’inizio della pandemia. Lo riporta la Tass – agenzia di stampa ufficiale russa – citando il centro operativo anticoronavirus. Nel Paese si sono registrati 19.630 nuovi casi nel corso dell’ultima giornata: il numero sale così a un totale di 6.824.540.

Male anche in Usa, dove cresce l’allarme a causa della variante Delta. Per la prima volta da gennaio i casi di ospedalizzazione del Paese hanno superato la soglia 100mila, come riporta il Washington Post. Preoccupa soprattutto la Florida che registra livelli record di contagi e decessi: qui le ospedalizzazioni sono triplicate nell’ultimo mese. Negli Usa gli ospedali sono sempre più sotto pressione e a corto di posti letto nei reparti di terapia intensiva anche se il numero delle vittime è più basso di quello di otto mesi fa, quando la media giornaliera era di 3.100, contro i 1.100 di oggi. La cifra dei ricoveri è più alta nel sud, dove ogni Stato ha una media più alta di quella nazionale.

Il record spetta alla Florida, con oltre 17mila persone ricoverate (un numero triplicato nell’ultimo mese), seguita dal Texas, con oltre 14mila. Non è un caso che entrambi gli Stati siano guidati da governatori repubblicani in prima fila contro l’obbligo di mascherine e vaccini, anche a scuola: Ron DeSantis e Greg Abbott, tutti e due stretti alleati di Donald Trump e in pole nella corsa alla Casa Bianca se il tycoon non dovesse ripresentarsi. Il Sunshine ha anche il primato nazionale dei morti per Covid: 228 al giorno, con un aumento del 613% negli ultimi sette giorni. Ma nonostante questa tendenza drammatica, DeSantis ha accusato Biden di aver fallito nella promessa di mettere fine al virus, sostenendo che il presidente dovrebbe seguire la sua risposta al Covid, in particolare il “grande successo” nell’uso di anticorpi monoclonali, una terapia efficace e ampiamente disponibile ma che pochi stanno ricevendo.

In Europa l’attenzione è rivolta soprattutto alla Romania, dove nelle ultime 24 ore si contano 953 infezioni: il doppio rispetto all’inizio della settimana. Arrivano quindi le prime nuove restrizioni, come nel comune di Margau, in provincia di Cluj Napoca. In quest’area il tasso di incidenza ha raggiunto il 12 per mille. Le autorità locali hanno perciò imposto il divieto di circolazione durante le ore notturne e la chiusura delle palestre. Poco lontano, in Bulgaria, il governo ha deciso di prorogare di tre mesi lo stato di emergenza, che si estende fino al 30 novembre. Gli esperti rilevano che la diffusione della variante Delta nel Paese segna l’inizio di una nuova, quarta ondata dell’infezione. Secondo i dati ufficiali delle autorità bulgare, al 14 agosto le persone vaccinate con la prima dose erano il 20,1% della popolazione adulta, mentre con entrambe le dosi erano appena il 18,2%. Lo stato di emergenza anti Covid è stato introdotto in Bulgaria il 13 marzo 2020.

Intanto, in Giappone le autorità locali hanno sospeso l’uso di 1,63 milioni di dosi del vaccino Moderna contaminate con sostanze estranee: a renderlo noto è la casa farmaceutica Takeda e il ministero della Sanità.

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