“Pretendo che il presidente rispetti le regole come il contadino di turno”, tuona Ruggero Strano, sindaco di Castel di Iudica che sul suo profilo Facebook denuncia una cena del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, con una ventina di commensali. Una foto che accosta a una dichiarazione di Musumeci: “Sicilia gialla? C’è chi va a matrimoni con 300 invitati”. La foto mostra il presidente al tavolo con ex amministratori locali al ristorante La Ginestra a Castel di Judica. Sono una ventina, sono all’aperto e la Sicilia è in zona bianca – anche se ancora per poco – sottolineano però dal suo ufficio stampa. Di certo, la foto è un chiaro termometro della tensione politica che va crescendo in Sicilia con l’approssimarsi della zona gialla, ritenuta ormai inevitabile.

Non a caso Strano, primo cittadino del paesino dell’entroterra catanese dove è stata consumata la cena incriminata, aveva già criticato il governatore nei giorni scorsi per l’ordinanza di Ferragosto, con la quale dava una stretta anti-contagio mirando soprattutto ai no-vax. L’ordinanza, criticata trasversalmente dagli alleati di Musumeci, leghisti compresi, ha subito la frenata dal Garante della Privacy per la parte che riguarda il divieto di ingresso nei pubblici uffici ai non vaccinati. Su questo punto, infatti, è esploso il caos e Musumeci è stato costretto alla retromarcia, sospendendo l’articolo al riguardo. Il sindaco Strano adesso rincara: “Se siamo in zona bianca e si può fare, allora perché ha fatto quell’ordinanza? C’è scritto che ‘tenuto conto del numero significativo – legge dall’ordinanza il primo cittadino – di focolai derivanti dalla organizzazione di cerimonie private (quali, ad esempio, compleanni, matrimoni, lauree e similari) è fatto obbligo del monitoraggio con tampone per tutti i partecipanti nelle 48 ore antecedenti l’evento. Sono esonerati dal predetto obbligo i cittadini muniti di doppia vaccinazione‘, allora adesso io mi chiedo, se fai il compleanno non si può fare e se non lo fai no? Sono certo che nessuno ha controllato se ci fossero stati tamponi nelle 48 ore precedenti e qui abbiamo il 50 per cento di vaccinati, a quel tavolo c’erano solo politici locali, io dico che qualche non vaccinato era presente”.

Contemporaneamente, sulle pagine di Repubblica Palermo anche il presidente dell’Ars ha bacchettato Musumeci criticando il caos provocato dall’eccesso di ordinanze. Di certo al momento il governo siciliano è costretto a giocare in difensiva. Nel pomeriggio l’assessore alla Salute Ruggero Razza è stato, infatti, costretto a ribattere alle polemiche sulla riattivazione dei posti Covid: “La Regione sta adottando un criterio di precauzione nel riportare le disponibilità di posti letto ai parametri di marzo, non per sfuggire alle restrizioni imposte dai ‘colori’ ma per fronteggiare le richieste di ricoveri, visti i comportamenti sociali poco attenti al rispetto delle regole di prevenzione e l’alto numero di turisti che affollano l’Isola”. Solo martedì lo stesso Razza aveva dovuto rispondere ad altre polemiche: “Con una epidemia che cresce nei contagi, ritornare alle disponibilità ospedaliere del mese di marzo significa solo rispondere al criterio della precauzione”, ha scritto in una nota. Per Razza, poi, “chi è stato in giro in Sicilia in queste settimane non penso sia meravigliato dalla crescita dei contagi”. Per questo aveva rivolto un appello ai non vaccinati: “Bisogna invece convincere chi non è ancora convinto, perché vaccinarsi e rispettare le regole di comportamento è la scelta più saggia che si possa compiere”.

Appelli ai non vaccinati, ordinanze con dietrofront, cene con più persone, attacchi trasversali: il governo siciliano si appresta a incassare le nuove limitazioni della zona gialla in un’atmosfera politica infuocata, mentre par sprofondare nell’isolamento. Matteo Salvini martedì è andato a Messina, dove ha rivelato di sentirsi spesso col sindaco Cateno De Luca. Le elezioni regionali sono sempre più vicine e la riconferma del presidente sempre più lontana: “Sì, confermo che con Salvini ci sentiamo da tempo”, risponde De Luca che da molto tempo si pone in contrapposizione a Musumeci, paventando la sua candidatura alle Regionali 2011. “Non abbiamo mai parlato di una mia candidatura. Non escludo che le strade si possano incrociare ma c’è un punto fermo sul quale non farò un passo indietro e lui questo lo sa. Non sono il candidato di qualcuno, non di un partito che impone per essere candidato di fare un atto di fede. Come sarà l’evoluzione non lo so ma la candidatura di De Luca esisterà a prescindere da Salvini, non ci sono dubbi, che poi lui possa decidere di appoggiare la mia candidatura in quanto Cateno De Luca Sicilia Vera, questa è un’altra storia che potrebbe esser valutata”.

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