Dopo l’oro di Ruggero Tita e Caterina Banti nella vela arriva un’altra medaglia sicura per l’Italia. All’Izu Velodrome il quartetto composto da Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan hanno battuto la Nuova Zelanda in rimonta nell’inseguimento a squadre di ciclismo su pista maschile. Trascinati nell’ultima frazione da Ganna con il tempo di 3.42.307, gli azzurri hanno fatto segnare il nuovo record del mondo e si sono qualificati alla finale per l’oro di domani (18.06 ora locale, le 11.06 italiane) contro la Danimarca, che ha vinto l’altra semifinale con la Gran Bretagna. Migliorato di oltre due secondi il precedente record proprio della Danimarca, 3’44.672, che risaliva al 2020.

Lunedì il quartetto azzurro si era classificato alle semifinali con il tempo di 3.45.895, alle spalle soltanto della Danimarca (che per il ct Marco Villa è sempre stata “la squadra da battere”) e davanti proprio alla Nuova Zelanda. Nonostante il nuovo record italiano, invece, le azzurre dell’inseguimento a squadre femminile non sono riuscite a entrare nella lotta per le medaglie: Elisa Balsamo, Letizia Paternoster, Rachele Barbieri e Vittoria Guazzini hanno segnare il sesto crono complessivo (4’11″063). Miglior crono e nuovo record del mondo, invece, per la Germania.

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Tokyo, oro per Ruggero Tita e Caterina Banti nella vela: è il quinto per l’Italia. Il primo in questa disciplina da Sydney 2000

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