Da settimane Guido Crosetto, che non conosco, commenta ogni mio tweet dandomi – letteralmente – del terrorista, più precisamente del “brigatista latente”, “un terrorista mascherato da professore”, uno cha va letto “ricordando come iniziarono le BR”, uno che “vuole lo scontro fisico violento”, “una persona pericolosa che odia e vuole far crescere l’odio”.

Molti amici e molti sconosciuti mi hanno ogni volta esortato a querelarlo per diffamazione. Ma io non credo alla repressione giudiziaria delle idee, anche delle più aberranti. E nessuna sentenza potrà affermare ciò che penso meglio di quanto non facciano i miei libri: nei quali è evidente la matrice cristiana (milaniana, dossettiana, lapiriana…) della mia battaglia ideale per i poveri e contro i ricchi. Le parole più dure che ho usato sono quelle del Magnificat di Maria: “Ha rovesciato i potenti dai troni… ha rimandato i ricchi a mani vuote”. Ho scritto mille volte che credo in un conflitto dal basso, pacifico e non violento, che risponda al massacro sociale che da decenni l’establishment compie verso il basso. Un conflitto culturale, parlamentare, movimentistico. Il motto che ho fatto mio è quello di Giustizia e Libertà: “Insorgere, risorgere”.

Alla fine, ho deciso di spiegare perché non rispondevo in alcun modo. L’ho fatto attraverso un tweet che fosse chiaro solo a chi aveva letto gli attacchi di Crosetto contro di me, ed è per questo che non l’ho nemmeno nominato. Ho scritto che non avrei risposto a un “fascista mercante d’armi che mi dà del terrorista”.

Ora Crosetto annuncia di avermi querelato lui. Così in tribunale spiegherò perché Crosetto ­– cofondatore di un partito che ha la fiamma tricolore missina come simbolo; che non si dissocia dai suoi esponenti che celebrano la Marcia su Roma; che accoglie un terrorista nero in Parlamento – possa definirsi “fascista”. E perché Crosetto – presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (della quale è socia anche l’Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili), e presidente del cda di Orizzonte Sistemi Navali, impresa specializzata in sistemi ad alta tecnologia per le navi militari e gestione integrata dei sistemi d’arma – possa sinteticamente definirsi “mercante d’armi”.

Come sempre, preferisco andare in tribunale per difendere la mia libertà di espressione e i valori della Costituzione antifascista, che andarci per limitare o colpire la libertà altrui, per quanto male venga usata.

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