L’assemblea dei soci di Alitalia….pardon, “Ita”, ha dato questa mattina via libera ad un aumento di capitale da 700 milioni di euro. Passaggio obbligato in vista del lancio della compagnia che nasce dalle ceneri di Alitalia fissato per il prossimo 15 ottobre. “Quello di oggi è un altro importante passo del processo che vedrà il decollo della nuova compagnia. Con l’aumento appena deliberato, l’azionista pubblico conferma la solidità del progetto in un’ottica di investitore privato”, ha affermato il presidente di Ita Alfredo Altavilla dopo il via libera alla ricapitalizzazione, aggiungendo che “Il prossimo passo sarà l’avvio immediato della negoziazione con Alitalia in amministrazione straordinaria per l’acquisizione del perimetro ‘Aviation’, in attesa del bando di gara per la cessione del brand Alitalia che auspichiamo avvenga nei tempi più brevi possibili”.

“Ita può essere capitalizzata con 1,35 miliardi di euro, suddivisi in 3 tranche, di cui la prima pari a 700 milioni di euro (quella approvata oggi, ndr)“, ha detto stamane il sottosegretario all’economia Claudio Durigon in audizione alla commissione Trasporti della Camera. “Sui 3 miliardi di euro stanziati dallo Stato per Ita, l’indicazione è “fino a 3 miliardi: quindi fino all’occorrenza di 3 miliardi si possono inserire. In questo momento secondo il piano previsto dal cda di Ita è stato previsto 1,350 miliardi, di cui 700 milioni subito e successivamente arrivano i 3 miliardi, io spero proprio che arrivino, che ci sia uno sviluppo, di poter anche dare di più se fosse necessario”, ha precisato poi Durigon.

La nuova compagnia è modellata, fin nei dettagli, da Bruxelles, il braccio di ferro tentato dal governo con la Commissione Ue ha ottenuto ben poco. Ita nascerà con una mini flotta, pochi slot (il 57% in meno su Fiumicino, il 15 % a Linate), un drastico taglio al personale (da 11 a 3mila addetti), senza le divisioni manutenzione e servizi di terra e all’inizio senza il simbolo Alitalia che dovrà essere messo all’asta. L’assottigliamento della flotta è già in atto, era di 113 aerei a fine 2019, ora è scesa a 85 velivoli e ad ottobre si partirà con 52 mezzi di cui solo 7 a lungo raggio. Ieri i commissari della compagnia hanno formalizzato la richiesta di estensione della cigs per altri 12 mesi, aumentando il numero di dipendenti che possono essere sospesi: il totale è ora di 7.086, ossia 258 in più rispetto all’attuale situazione.

Claudio Durigon ha affermato oggi di condividere “che si debbano mettere in campo tutti gli strumenti possibili”: i Ministeri del lavoro e dei trasporti dovranno “trovare strumenti che possano abbattere qualsiasi possibile licenziamento e preoccupazione. Sono anche io di questa predisposizione e sono pronto a dare supporto come governo”. nel corso del mese di marzo 2021 n. 3 Airbus A319 portando il numero totale di aeromobili attualmente in flotta a 85 unità». La flotta era di 113 aerei a fine 2019. Ita prevede di partire il 15 ottobre con 52 aerei.

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