Il 37% delle prescrizioni sopraggiunge durante la fase delle indagini preliminari; e altrettanto succede prima della fine del primo grado. È una percentuale importante ed è un problema da aggredire”. Sono le parole della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi di giovedì scorso con la quale ha spiegato alcuni punti della riforma che sta promuovendo insieme al governo guidato da Mario Draghi. A proposito di ciò, la Guardasigilli ha detto che “lo Stato, in materia di giustizia, sta facendo un grosso investimento, forse come non succedeva da tanti anni a questa parte, proprio per evitare che le lungaggini producano queste prescrizioni“.

Nel 2020, secondo i dati del dicastero di via Arenula, si sono prescritti 84.804 procedimenti, ben 27.859 in meno rispetto all’anno precedente (anche se va considerato che il 2020 è l’anno del Covid). Ad andare in fumo durante l’indagine preliminare con sentenza di archiviazione sono stati 31.616 fascicoli, 7.787 i processi prescritti in fase di processo celebrato con l’abbreviato, 1.257 davanti al giudice di pace, 22.751 davanti al tribunale e in 21.393 in Appello. Il 37% dei procedimenti prescritti durante le indagini preliminari è comunque un miglioramento rispetto agli anni precedenti: nel 2019 erano 43.745 (circa il 40%), l’anno prima 51.655 (circa il 43%), nel 2017 addirittra il 66%.

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