“Nel nostro reparto il 90% dei ricoverati non si è vaccinato”. Il professor Giovanni Di Perri dirige il reparto di malattie infettive dell’ospedale “Amedeo di Savoia” a Torino. Rispetto allo scorso anno l’età media dei pazienti è diminuita. “Ci sono trentenni e quarantenni ammalati gravemente, in ventilazione assistita, ma che ce la faranno”. Alcuni di loro sono arrivati in ospedale da no vax, ma “nel corso del ricovero hanno ammesso di aver valutato male la situazione o di essere stati consigliati male”. Altri invece, prima di indossare i dispositivi di ventilazione, “insistono nel chiedere di non essere vaccinati, ma ormai è troppo tardi. Hanno preso la malattia e si può solo provare a tirarli fuori di lì”. Ora l’attenzione è puntata sugli oltre due milioni di over60 che non sono ancora vaccinati. “Si tratta del serbatoio di malati potenziali che potremmo avere in futuro – avverte il professor Di Perri – oltre alle sofferenze che dovrebbero patire, c’è da considerare che andrebbero ad affollare gli ospedali”. In gioco non c’è soltanto la lotta al Covid, ma anche il “ripristino di tutte le funzionalità della sanità pubblica che sono state sacrificate nell’ultimo periodo, dalla prevenzione dei tumori alla chirurgia programmata”.

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Covid, la rabbia dei medici ancora in prima linea: “Ricoveriamo solo non vaccinati, spesso sono giovani. Chi ha fatto le 2 dosi gestibile da casa, anche i 60enni”

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