Maurizio Costanzo contro Mediaset e Piersilvio Berlusconi. Tutta colpa di una mancata citazione da parte dell’amministratore delegato del Biscione durante l’incontro con la stampa, per una atipica presentazione dei palinsesti, avvenuta lo scorso 1° luglio. Il giornalista occuperà ancora due spazi importanti in seconda serata su Canale 5 con il “Maurizio Costanzo Show” e “L’Intervista“, programmi di successo confermati ma non citati dall’ad durante la conferenza: “Ho avuto l’impressione di aver interrotto il programma perché alla presentazione dei palinsesti di Mediaset non è stato neanche nominato. Mi dispiace perché in autunno festeggerò il quarantesimo anno del Maurizio Costanzo show“, ha dichiarato il conduttore in un’intervista a Repubblica.
Con le idee chiare sul suo primo ospite, complice il nuovo ruolo di comunicatore dei giallorossi: “Vorrei cominciare con un’intervista all’allenatore della Roma Mourinho. Vent’anni fa intervistai Capello, le tradizioni si rispettano”. Ironico e pungente ricorda, intervistato da Silvia Fumarola, a Piersilvio Berlusconi che “furono cinque le persone a essere chiamate: Mike Bongiorno, Corrado, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello e io. Sono l’unico vivente, un po’ di rispetto, no?”.
Una frecciatina mica da poco che, al momento, non ha ricevuto risposte. Non solo gli impegni su Canale 5 perché Costanzo continuerà a lavorare anche con la Rai, a fine agosto su Rai3 condurrà con Pino Stabioli “Io li conoscevo bene“, uno spazio dedicato a personaggi della cultura e dello spettacolo che tanto hanno dato all’Italia: “Persone che ho conosciuto e intervistato più volte, con cui ho avuto un rapporto speciale: al momento sono quattro serate monografiche dedicate a Carmelo Bene, Marcello Mastroianni, Enrico Vaime, e Paolo Villaggio.”
Dal 27 settembre riprenderà su Rai1 “S’è fatta notte“: “È una trasmissione che va in onda tardi a cui sono particolarmente legato. Ho sempre ospiti interessanti che hanno voglia di aprirsi, in fondo ho sempre fatto parlare la gente. E non mi sono stancato dopo tanti anni perché sono ancora curioso. Mai fermarsi”.
