Matteo Renzi è diventato un martire per i giornali di destra. Le critiche piovute addosso al leader di Italia Viva dopo il tentativo di patto con la Lega per alleggerire il ddl Zan muovono sostanzialmente tutti i quotidiani, da Libero a La Verità fino a Il Tempo e il Secolo d’Italia passando per Il Giornale. La difesa è univoca, quasi un tentativo (o un inizio?) di cooptazione dei renziani nel campo del centrodestra. In un editoriale su Libero intitolato “Matteo è la sola minoranza che chiunque può insultare”, Pietro Senaldi invoca una legge “che punisca il reato di Renzi-fobia”. L’ex presidente del Consiglio viene definito la “preda preferita della sinistra, ancora più di Salvini e della Meloni”.

Ancora più netto il giudizio de La Verità che dedica due articoli alla vicenda parlando di “brigate gender” che fanno “bullismo web” contro Italia Viva, con l’ex presidente del Consiglio e Ivan Scalfarotto vittime del “tritacarne social” di chi “osa dissentire dal verbo Lgbt”. E dal Nazareno, ad avviso del quotidiano, “sta emergendo la volontà di utilizzare un eventuale affossamento del ddl Zan come ‘plotone d’esecuzione’ mediatico e politico per Matteo Renzi, pronto ad essere additato dalla sinistra al suo elettorato quale perfido alleato della destra liberticida”. E nell’editoriale di Maurizio Belpietro l’intervento di Chiara Ferragni contro Renzi diventa “forse” un tentativo di “difendere il business del marito nel ramo smalti per la manicure maschile”.

Mentre il Secolo d’Italia dedica l’apertura a Scalfarotto “nel mirino della comunità Lgbt” e avvisa “Si scatena l’odio contro Italia Viva”, ampio spazio e toni pesanti si rintracciano anche sulle colonne de Il Tempo, che titola: “Usano una legge contro l’odio per bastonare Matteo Renzi”. A difesa dell’ex rottamatore interviene Francesco Storace, per il quale “a sinistra quando si odiano fanno sul serio”. La legge a tutela degli omossessuali, scrive, rischia di essere negata dalla “furia ideologica di certa sinistra”.

Lo stesso argomento, in sostanza, usato proprio da Renzi nell’intervista a Repubblica di lunedì. E così, sostiene l’ex ministro ed ex presidente della Regione Lazio, “viene iscritto anche lui nel registro nero delle forze oscure della reazione in agguato”. Nonostante – Storace ricorda un altro tema caro all’ex premier – sia stato colui che ha voluto la legge sui diritti civili. Per Il Tempo quindi si tratta di “cattiveria inaudita” che prepara una “grande sceneggiata”, ovvero le accuse a Renzi se il ddl Zan cadrà sotto i colpi di un eventuale voto segreto. Scudo per Renzi anche su Il Giornale nell’editoriale di Augusto Minzolini: nell’attacco al Pd che ‘tradisce’ la “lezione dei padri”, Pci e Dc, votati al dialogo, l’ex direttore del Tg1 e parlamentare di Forza Italia parla di “comportamento ostile” e al “limite della criminalizzazione” nei confronti di chi come Renzi auspica “un accordo” in Parlamento.

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