Di giorno in giorno la curva dei contagi nel Regno Unito si fa sempre più ripida e oggi, sempre a causa della dominante variante Delta, i casi nel Paese raggiungono un nuovo picco. Secondo i dati aggiornati del governo britannico salgono a quota 27.989 nelle 24 ore censite (ma su quasi 1,3 milioni di tamponi: nuovo record nel Paese dal 23 gennaio), alimentati ormai al 99% dall’aggressiva mutazione importata dall’India.

L’effetto dei vaccini (con la somministrazione delle prime iniezioni giunta all’85,2% della popolazione adulta, i richiami al 62,7% e il totale a 78 milioni di dosi) continua peraltro a frenare l’impatto sull’incremento dei ricoveri negli ospedali e soprattutto sui morti giornalieri: non superiori oggi a 22. Intanto aumenta la preoccupazione in vista delle semifinali e della finale di Euro 2020 nello stadio di Wembley, e il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, ha parlato di “comportamento irresponsabile” da parte dei vertici della Uefa. Il governo di Boris Johnson è infatti pronto ad autorizzare malgrado tutto oltre 60mila accessi per le sfide cruciali della competizione fra il 6 e l’11 luglio.

Intanto l’esecutivo Tory e il servizio sanitario nazionale (Nhs) hanno dato il via libera alla terza dose del vaccino anti Covid a partire da settembre. Il richiamo ulteriore, raccomandato dagli esperti del Joint Committee on Vaccination and Immunisation, mira a rafforzare e preservare l’immunità anche di fronte a possibili varianti. Ne avranno diritto tutti gli ultracinquantenni residenti nel Regno Unito e le persone più giovani cui sia già stata prescritta in passato la vaccinazione anti-influenzale. La campagna, da completare entro inizio inverno, inizierà a partire dai pazienti vulnerabili e in totale coinvolgerà in totale milioni di persone.

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