Un bambino di 10 anni è morto travolto da un getto di grano appena trebbiato, lanciato dal macchinario nel cassone del rimorchio sul quale stava giocando. È successo a Sommariva Bosco, in provincia di Cuneo, nell’azienda agricola di proprietà della famiglia del piccolo. I familiari non erano lontani dal campo in cui è avvenuto l’incidente e hanno immediatamente allertato il 118, intervenuto con l’elisoccorso nel tentativo di salvare il bambino.

Tutti gli sforzi sono stati vani e la procura di Asti ha aperto un fascicolo su quanto accaduto, disponendo l’autopsia per stabilire le cause del decesso. Sul posto, sono intervenuti anche i carabinieri per accertare la dinamica dei fatti e i vigili del fuoco. “Non ci sono parole per descrivere questa tragedia, siamo impietriti” ha commentato il vicesindaco di Sommariva del Bosco, Marco Pedussia al quotidiano online del provincia di Cuneo, Targatocn.it.

Samuele, dieci anni appena, stava giocando in un rimorchio adibito alla raccolta del cereale, dopo aver trascorso la giornata col nonno agricoltore impegnato nella trebbiatura. Quando sono andati a cercarlo, era riverso sul grano, esanime. “Era allegro, si era divertito a stare nei campi, come fanno da queste parti i bambini quando finisce la scuola”, raccontano alcuni testimoni “Qui ci conosciamo tutti, è come se fosse morto mio figlio – dice un altro – Non riusciamo a capire come sia potuto accadere”. Il bambino – che sembra soffrisse d’asma – potrebbe essere deceduto per le esalazioni del grano, oppure per un malore, o ancora in seguito a una caduta. Sembra invece esclusa l’ipotesi, circolata nelle prime ore dopo la tragedia, che il bambino fosse stato sepolto dal grano trasferito dalla mietitrebbia al cassone del rimorchio agricolo.

Il bimbo era figlio unico; il papà, Fabio Racca, è il cantante e musicista dell’orchestra ‘I Roeri’, gruppo di musica liscio piemontese noto in tutto il Sud Piemonte e nel Torinese. La mamma, Nadia Allocco, lavora all’interno dell’Albergo dell’Agenzia a Pollenzo. Quel figlio era tutta la loro vita e la sua morte li ha sconvolti al punto che ieri sera è stato necessario accompagnarli in ospedale. Chierichetto nella piccola parrocchia della frazione Foresto di Cavallermaggiore, proprio nella scuola calcio del paese, che dista pochi chilometri da Maniga, giocava a pallone come attaccante. Aveva un idolo, lo juventino Cristiano Ronaldo, che imitava nell’esultanza ogni volta che riusciva a segnare un gol. “Era un bambino dal grande sorriso – ricorda Davide Sannazzaro, sindaco di Cavallermaggiore -, pieno di energia. La scorsa settimana l’ho accompagnato in auto ogni giorno a Saluzzo, dove si era iscritto a un football camp estivo con mio figlio. In macchina mi prendeva in giro dicendo ‘uao! viaggio sull’auto del sindaco”.

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