“La mia personale convinzione è che l’Uefa deve valutare molto attentamente la situazione” prima di far disputare – come previsto – semifinali e finale degli Europei di calcio allo stadio di Wembley, a Londra. L’invito arriva direttamente dal numero due di Ursula Von Der Leyen, il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, che ha sollevato il tema una prima volta lunedì al Parlamento di Bruxelles (“Ne abbiamo discusso, non spetta a noi ma all’Uefa decidere”) e lo ha ribadito il giorno dopo, a poche ore dall’ottavo di finale in programma proprio a Wembley tra Inghilterra e Germania.

Le ragioni per chiedere agli organizzatori del torneo di rivedere la scelta, spiega Schinas, sono due. “La prima: perchè ci saranno molte persone e l’idea dello stadio pieno mentre è presente la preoccupazione per la variante Delta darebbe un messaggio che la Uefa deve valutare attentamente. La seconda, perchè l’idea del Regno Unito che impone restrizioni ai cittadini che viaggiano in Ue, ma accetta una massiccia presenza di visitatori europei è un’asimmetria che va considerata. Non voglio dare lezioni a nessuno, ma queste considerazioni devono far valutare attentamente la situazione alla Uefa”, ribadisce il commissario, precisando che anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier italiano Mario Draghi e tanti eurodeputati “condividono le stesse preoccupazioni“.

In precedenza, infatti, anche il ministro dell’Interno di Berlino Horst Seehofer aveva definito “irresponsabile” la scelta britannica di aumentare la presenza consentita sugli spalti per le fasi finali del torneo (40mila per l’ottavo, 60mila per le semifinali e la finale). “Trovo irresponsabile che decine di migliaia di persone si riuniscano in spazi ristretti in Paesi classificati a rischio a causa di una variante altamente contagiosa”, ha dichiarato alla stampa tedesca.

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