È arrivato anche il turno dei vaccini agli adolescenti: a Rieti il primo Junior Open day dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 16 anni ha avuto un’adesione doppia rispetto alle aspettative, mentre a Torino già nei giorni scorsi è stata vaccinata Ada, la prima dodicenne in Italia a ricevere una dose. L’obiettivo è “fermare il più possibile la trasmissione del virus”, sottolinea Sergio Abrignani, membro del Cts. “Il motivo per cui si cerca di vaccinare gli adolescenti è soprattutto quello di non avere milioni di persone ad alto livello di socialità dove si possono sviluppare delle varianti“, spiega a ‘In mezz’ora in più’ su Rai3. La priorità, però, resta la vaccinazione dei “suscettibili per abbattere la mortalità”. Lo ribadisce soprattutto Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano: “In questo momento in Italia abbiamo alcune priorità: abbiamo ancora il 10% degli over 60 e il 50% degli over 50 che non sono stati vaccinati. Dobbiamo vaccinare l’85-90% degli ultra-trentenni”.

Le somministrazioni del vaccino Pfizer alla fascia di età tra i 12 e i 15 anni hanno avuto il via libera da parte dell’Aifa solo lunedì scorso. Prima il composto realizzato dalla multinazionale Usa e da Biontech poteva essere somministrato solamente agli over 16. Per gli altri vaccini – Moderna, AstraZeneca/Vaxzevria e Johnson&Johnson – il limite è ancora fissato a 18 anni. La platea delle persone che possono vaccinarsi si allarga così di 2,3 milioni di ragazzi. “Gli adolescenti vanno vaccinati – sottolinea Remuzzi parlando sempre a ‘Mezz’ora in più’ su Rai3 – il problema è quando vanno vaccinati rispetto alla pianificazione di una campagna vaccinale”. Secondo il direttore dell’Istituto Negri bisogna prima completare la vaccinazione di tutti gli over 30, poi “bisognerà privilegiare la seconda dose per le persone anziane e per quelle a rischio in funzione della possibilità che arrivi in Italia la variante delta, quella indiana“, già presente in percentuali molto contenute, ma che si sta diffondendo rapidamente nel Regno Unito. “Bisogna vaccinare gli adolescenti, ma non adesso visto che la priorità è finire le vaccinazioni alle persone che sono più a rischio di ricovero in ospedale”, conclude quindi Remuzzi.

La prima adolescente vaccinata è Ada, 12enne livornese che vive a Torino. Il Tirreno scrive che la giovane soffre di una malattia rara e quindi è subito rientrata nella categoria delle persone fragili. “Da ottobre non usciva più di casa, ora il suo sia un bel messaggio”, hanno raccontato i suoi genitori al quotidiano. Loro, avendo una figlia fragile, erano già stati vaccinati tra aprile e maggio. La vera liberazione però è arrivata con il via libera prima dell’Ema e poi dell’Aifa alla vaccinazioni anche agli adolescenti: sono bastate poche ore affinché la piccola riuscisse a ottenere l’appuntamento per la prima dose all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

A Rieti invece domenica 6 giugno è partito il primo Junior Open day del Lazio dedicato ai ragazzi tra i tra i 12 e i 16 anni. La prima vaccinazione è stata effettuata alle ore 9 in punto. Per l’appuntamento erano state previste 120 dosi Pfizer, ma “vista la grande adesione abbiamo raddoppiato il numero di dosi per l’iniziativa e sono circa 200 i ragazzi che si vaccineranno”, spiega Emma Giordani, responsabile della campagna vaccinale per l’Asl di Rieti. Gli adolescenti sono stati divisi in gruppi da 20 per ogni ora, per garantire di arrivare a completare le somministrazioni senza intoppi.

I primi giovanissimi vaccinati del Lazio sono Anna, una 14enne di Rieti, e Leonardo, di 12 anni. Mamma e figlio, residenti a Palestrina, sono arrivati sabato a Rieti e hanno dormito in auto per essere, questa mattina, tra i primi ad essere chiamati. “Quando ho saputo dello Junior open day non ci ho pensato due volte. E’ un’occasione importante per riprenderci la nostra vita, la nostra libertà”, racconta Dario, un 16enne dopo essersi vaccinato a Rieti. “Faccio atletica e con il vaccino mi sento più sereno”.

Anche le altre Regioni hanno aperto alle prenotazioni per i più giovani: in tutta l’Emilia-Romagna da lunedì sono aperte le prenotazioni per tutti i cittadini con meno di 40 anni: si procederà in maniera scaglionata, con finestre distanziate di due o tre giorni per ogni fascia di età. A cominciare – viene evidenziato in una nota – saranno proprio i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, lunedì e martedì 8. In Veneto a partire dal 3 giugno sono stati già oltre 100mila i ragazzi tra i 21 e i 12 anni a richiedere la prima dose. In Lombardia la fascia 12-29 anni ha superato già sabato le 580mila prenotazioni. In Puglia invece si preferisce prevedere una finestra ad hoc: gli studenti dai 12 anni ai 15 anni dal 23 agosto avranno sessioni di vaccinazione dedicate a cura delle Asl e degli uffici scolastici, con il richiamo a partire dal 13 settembre.

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