Mussolini contro Mussolini. C’è maretta tra le famiglie discendenti del Duce del fascismo sulla riapertura della cripta del cimitero di San Cassiano di Predappio, in Romagna, dove si trova tumulata la salma del dittatore. A dare un primo annuncio di riapertura erano state Vittoria e Orsola Mussolini, nipoti di Vittorio, secondogenito di Mussolini. La tomba, avevano detto, tornerà a essere visitabile dal 23 maggio (domani) dopo 3 anni di chiusura, per “dare la possibilità ai visitatori di poter venire a trovare i nostri cari che qui riposano tutto l’anno, così come fortemente desiderato da Donna Rachele”. La tomba di Mussolini è infatti chiusa da oltre tre anni dopo alcuni lavori di ristrutturazione realizzati grazie ai soldi della Fondazione Alleanza Nazionale.

Ma sono passate poche ore e l’annuncio è stato annullato. “A differenza delle attese che si sono create – precisa un comunicato di altri membri della famiglia – la cripta Mussolini resterà chiusa”. Anzi, precisa la nota, le due pronipoti “non sono titolate ad effettuare nessun annuncio pubblico riguardante la cripta senza preventiva discussione e nulla osta da parte della maggioranza della famiglia”. “Purtroppo il loro poco provvido annuncio – si sottolinea – ha generato confusione e false aspettative”. “E’ obiettivo di tutti i famigliari riaprire la cripta – viene sottolineato – a tal proposito stiamo concordando come poter gestire al meglio, in sicurezza e con buon senso la riapertura al pubblico a partire da questa estate”. La risposta è stata pubblicata sui social da Rachele Mussolini, consigliera comunale a Roma per Fratelli d’Italia, che porta il nome della moglie del Duce ed è la figlia di Romano, il penultimo dei 5 figli riconosciuti dal capo del fascismo, noto per essere stato un compositore e jazzista.

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