Lo scorso sabato si sono svolti al castello di Windsor i funerali del principe Filippo, Duca di Edimburgo e consorte della regina Elisabetta, dopo otto giorni di lutto e dopo che le sue condizioni di salute erano precipitate in seguito all’ultimo ricovero a causa di complicanze cardiache.

Si narra che il marito della regina Elisabetta venne alla luce il 10 giugno del 1921 sul tavolo da pranzo di Villa Mon Repos a Corfù, allora proprietà dei reali greci, quindi gli sarebbero bastati solo due mesi per raggiungere il traguardo dei cento anni. Il principe Filippo aveva studiato personalmente la propria cerimonia funebre fin nei minimi particolari, aveva espresso la volontà che in suo onore non fossero celebrati funerali di Stato e aveva scelto come mezzo di traporto del feretro una Land Rover modificata come quella che tutti abbiamo potuto ammirare in diretta tv.

In rispetto delle norme anti Covid, alla cerimonia sono state ammesse solo 30 persone oltre alla Regina, tutte rigorosamente distanziate e con la mascherina almeno all’interno della cappella di Saint George: figli e nipoti, la contessa Penelope Knatchbull, cara amica di Filippo e sua confidente, e il brigadiere Archie Miller Bakewell, suo braccio destro e segretario privato, oltre ad una rappresentanza di un altro ramo della famiglia costituito dai nipoti, figli delle sorelle andate in sposa a principi tedeschi (che non avevano potuto partecipare alle nozze con Elisabetta nel 1947 all’indomani della Guerra in pieno clima anti nazista).

A colpire i media di tutto il mondo è stato l’atteggiamento sempre composto di “Lilibeth”, come amava chiamarla il marito, che chiusa nel dolore e nella consapevolezza di essere rimasta sola dopo 73 anni di vita insieme, non ha saputo trattenere le lacrime captate al di là dei vetri della Bentley che la scortava dietro al feretro dell’amato consorte. L’immagine della Regina seduta da sola tra i banchi della Chiesa, nell’angolo vicino all’altare, vestita di nero con la mascherina in pendant e la preziosissima spilla che amava indossare quando si accompagnava al marito, rimarrà l’emblema del regale addio ai tempi della pandemia.

L’attenzione dei giornalisti e dell’opinione pubblica, però, è caduta inevitabilmente sulla possibilità di un riavvicinamento fra i nipoti William e Harry dopo il gelo conseguente alla “megxit” e all’intervista rilasciata dai duchi di Sussex ad Oprah Winfrey. Se durante il corteo, per volere della Regina, i due fratelli hanno camminato distanti l’uno dall’altro e separati dalla presenza del loro cugino, Peter Philips, al quale sono entrambi molto affezionati, dopo la cerimonia, complice la presenza di Kate, si sono scambiati persino qualche parola, anche se il linguaggio del corpo li ha in un certo qual modo traditi.

Mentre Kate si è spostata per accogliere Harry tra lei e il marito e ha fatto un passo indietro per permettere loro di guardarsi in volto e di parlarsi, la rigidità del corpo e delle mani dei due fratelli non hanno lasciato sperare in una riappacificazione nonostante l’assenza della “convitata di pietra”, Meghan, che è rimasta in California ufficialmente per lo stato avanzato della sua gravidanza, molto più probabilmente per non creare ulteriore imbarazzo alla Corona. Imbarazzo che è stato evitato anche con la scelta della Regina di non far indossare uniformi militari ai membri della famiglia reale dato che Harry, al quale sono stati revocati patronati e titoli, non avrebbe potuto sfoggiarne alcuna.

E anche Andrea, terzogenito di Elisabetta e Filippo, avrebbe avuto qualche problema con la divisa. Per il duca di York, infatti, le esequie del padre sono state la prima occasione di apparizione pubblica da quando è stato costretto a ritirarsi nel 2019 in seguito alla disastrosa intervista in tv dove tentò di giustificare la sua amicizia e vicinanza al magnate americano Jeffrey Epstein, condannato per abusi sessuali su minorenni e trovato suicida in carcere. Il principe Andrea, che nel 2015 in occasione del suo 55esimo compleanno aveva ricevuto il titolo onorario di vice ammiraglio, dovette rinunciare alla promozione ad ammiraglio proprio a causa dello scandalo Epstein: indossare un uniforme militare al funerale di suo padre sarebbe stato alquanto inopportuno.

Anche l’ultimo saluto al principe Filippo è stata un’occasione per far versare fiumi d’inchiostro ai giornali che si interrogano sul futuro dei rapporti tra la Corte e i duchi di Sussex dopo lo strappo dell’intervista bomba e commentano l’apparizione in pubblico di un membro della famiglia reale che, negli ultimi tempi, è stato coinvolto in uno scandalo che dovrebbe destare molta più preoccupazione rispetto alle accuse di razzismo e mancanza di empatia. Roba da far impallidire qualsiasi serie tv sulla Corona inglese, perché mai come in questo caso possiamo dire che la realtà superi la fantasia.

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