Nella notte tra sabato e domenica, alle 23 circa un centinaio di attivisti – partiti dal campeggio allestito nell’area del comune di San Didero – hanno raggiunto il parcheggio antistante il cantiere dove, per circa un’ora, hanno lanciato sassi, bombe carta, oggetti contundenti ed esploso fuochi d’artificio contro le forze dell’ordine che presidiavano l’area.

Gli agenti hanno risposto lanciando lacrimogeni e utilizzando mezzi idranti per mantenere a distanza gli attivisti che si sono barricati lungo la recinzione della linea ferroviaria, bloccando la circolazione del traffico per circa un’ora. Non ci sarebbe stato alcun contatto diretto tra manifestanti e reparti inquadrati. Una manifestante è però rimasta ferita, sembrerebbe in maniera grave: “Ieri sera, al termine della manifestazione, i No Tav si sono avvicinati al piazzale per portare un saluto ai presidianti che resistono ancora sul tetto – si legge sul sito No Tav info -. La reazione delle forze dell’ordine è stata spropositata, con un enorme lancio di lacrimogeni. Un’attivista No Tav è grave all’ospedale con emorragia celebrale e fratture al viso, colpita gravemente da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo”.

Dalla questura, in merito alle ferite riportate dalla giovane attivista, precisano che “la prognosi è di 25 giorni e che la donna ha dichiarato ai sanitari di essere stata ferita da un corpo contundente, non da un lacrimogeno. I lacrimogeni lanciati a distanza di 30/40 metri si sfaldano in dischi di sostanza polverosa di pochi millimetri che si incendiano e fanno fumo. Non sono in grado di fare quei traumi”.

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