Ogni cambio di amministrazione statunitense significa anche il riassestamento dei delicati equilibri del Medioriente. Un segnale da non sottovalutare è arrivato ieri quando gli Usa hanno annunciato che ricominceranno ad inviare aiuti alla Palestina, pratica che era stata interrotta nel 2018 da Donald Trump. Il piano di sostegno vale al momento 235 milioni di dollari, di cui 150 milioni da destinare all’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi e 75 milioni per lo sviluppo e l’assistenza nelle aree di Gaza e West Bank. L’annunciata ripresa degli aiuti restituisce agli Usa la prima posizione (da un punto di vista finanziario) tra i sostenitori dell’agenzia Onu che fornisce supporto a circa 5,7 milioni di palestinesi.

La mossa arriva mentre si diffondono le polemiche sul trattamento vaccinale riservato ai palestinesi. Mentre Israele è il paese con la quota di popolazione vaccinata più alta al mondo, nei territori palestinesi gli immunizzati al virus sono pochissimi. Il fondo internazionale Covax, che ha il compito di aiutare i paesi poveri ad affrontare la pandemia, è in grado di farsi carico solo di un quinto dei vaccini. La divisione per i diritti umani delle Nazioni Unite (ONU) ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che è responsabilità di Israele fornire un accesso equo ai vaccini Covid-19 per i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Il ministro della Sanità israeliano, Yuli Edelstein, ha replicato: “Possiamo esaminare i cosiddetti accordi di Oslo, dove si dice forte e chiaro che i palestinesi devono prendersi cura della propria salute“.

Ieri il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha affermato che “Gli Stati Uniti sono felici di annunciare che hanno in programma di riprendere i piani di assistenza economica e umanitaria per il popolo palestinese”. Ha aggiunto che questa decisione è coerente con i valori e gli interessi statunitensi e che la Casa Bianca ritiene che il miglioramento di condizioni economiche, sicurezza e libertà sia in Israele che in Palestine sia funzionale all’avanzamento dei negoziati per creazione di “due stati”. Dal 1994 ad oggi gli Usa hanno erogato aiuri ai palestinesi per circa 5 miliardi di dollari, fa sapere la Casa Bianca. Per ora l’amministrazione Biden non sembra intenzionata a rinnegare altre decisioni di Donald Trump come lo spostamento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme riconoscendo così la città come capitale di Israele.

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