“Aspetta un attimo te… fermati! Questa storia non mi piace per niente… Alberto o ci stanno a prendere in giro o ci stai di mezzo anche te!”. A parlare è la cantante Anna Bettozzi, conosciuta come “Ana Bettz”, vedova del petroliere Sergio Di Cesare e considerata dai pm “amministratrice di fatto” dell’azienda di famiglia Maxpetroli (poi Made Petrol). Anche lei è stata arrestata stamattina dalla Procura di Roma nella maxi-inchiesta “Petrolmafie Spa” coordinata assieme alle Dda di Reggio Calabria, Catanzaro e Napoli. La donna, ex vicina di casa di Berlusconi in Sardegna, secondo il gip era “capo indiscusso dell’organizzazione” ed era socia di Alberto Coppola, uno dei principali indagati che, a Roma, era in contatto con il boss camorrista Antonio Moccia. Ed è proprio con Coppola che Ana Bettz si sfoga il 14 febbraio 2018 quando si lamenta di come vengono gestiti gli affari dal gruppo di imprenditori coinvolto nella commercializzazione di prodotti petroliferi. Milioni di euro sporchi che la sua azienda, in sostanza, stando alle carte doveva ripulire.

Nella conversazione si parla di bonifici che non arrivano, provocando il disappunto della Bettozzi che non esita a far pesare la differenza di “stile” tra il suo mondo e quello dei nuovi soci: “Alberto comunque non è il mio sistema di lavoro … di lavorare un sacco di bugie … cioè questi mi prendono in giro e mi dicono un sacco di palle… Non voglio lavorare più con loro questi sono dei pazzi … pazzi irresponsabili … non gliene frega niente e di nessuno”. E ancora: “Alberto io non sono abituata cosi perdonami! … Perdonami io ho soci che si chiamano Tronchetti Provera e Silvio Berlusconi… e mia figlia lo sa!”. Lo stesso giorno Ana Bettz chiama Felice D’Agostino e millanta le stesse conoscenze. Il nome dell’ex presidente del consiglio e di Provera – che non hanno alcun ruolo nella vicenda – sono spesso in bocca ad Ana Bettz. Anche quando il primo marzo 2018 la donna parla con il nipote Filippo Bettozzi, arrestato perché “si occupava – scrivono i pm – della raccolta del denaro provento delle frodi e lo consegnava ad Anna Bettozzi”. Pure con il parente si vanta di aver “creato un impero”: “Rispetto a Berlusconi nessuno… nel mio piccolo ho sempre lavorato … e dovunque vada mi portano così… io oggi non ho risposto quattro volte a Berlusconi… l’ultima chiamata da Arcore perché mi chiamava con il privato … io non ho risposto in quanto sono incazzata con lui… quindi tu ti devi fidare di me … nella realtà tutti mi hanno aiutata”.

Nelle oltre 600 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Roma, in cui la donna è accusata di aver evaso oltre 160 milioni di euro, c’è spazio anche per il nome dell’attore Gabriel Garko che, dalle carte, non risulta indagato. Il denaro è sempre lo stesso, quello della “Maxpetroli” e, secondo i pm, viene autoriciclato e reinvestito “nell’attività imprenditoriale dell’arruolamento a fini pubblicitari del testimonial Gabriel Garko per il nuovo spot della “Made Petrol”. Dalle intercettazioni, per gli inquirenti, “emerge la stipula di un contratto per la realizzazione di uno spot pubblicitario tra Bettozzi Anna e l’attore Garko Gabriel in cui parte del corrispettivo pattuito, pari a 150mila euro, è stato versato in denaro contante”.

“Si era parlato del contratto in un certo modo…poi a me è arrivato un contratto fatto in un altro”. Garko si lamenta e la Bettz lo tranquillizza: “No…Gabrlel no”. “Il contratto era da 200.000!… Quel contratto lo strappo”. L’attore insiste e l’imprenditrice lo rassicura: “Scusa … noi abbiamo stabilito 250 … 50 te li ho già dati e rimangono 200”. L’ultima parola però la dice Garko che chiarisce dove sta il problema: “100 in nero e 100 fatturato … sul contratto va messo solo il fatturato!”. “Va messo solo 100?”. “E certo!”. “E va bene”. “Il cash prima del contratto”.

Affari, ma anche la ribalta del jet-set: “Dalle riprese fotografiche – è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare – emerge come l’attore Gabriel Garko abbia accompagnato la Bettozzi sul red carpet anche del Festival di Cannes, a riprova della collaborazione commerciale stretta col testimonial”. Ma a Cannes, l’11 maggio 2019, bisognava arrivarci per partecipare al festival del Cinema. Anna Bettozzi lo ha fatto a bordo di una Rolls Royce che è stata fermata dalla guardia di finanza alla frontiera di Ventimiglia. Dentro l’auto di lusso sono stati trovati circa 300mila euro in contanti che si aggiungono al milione e 734mila euro trovate all’interno di una cassetta di sicurezza dell’Hotel Gallia di Milano.

Articolo Precedente

Mafia e petrolio, maxi operazione di 4 procure: 71 misure cautelari e sequestri per 1 miliardo. In carcere anche l’ereditiera Anna Bettozzi

next
Articolo Successivo

Roma, clan Casamonica: due condanne in abbreviato per i collaboratori di giustizia. Confermata l’associazione mafiosa

next