Il programma Cashback “ha costituito un segnale positivo per i pagamenti digitali soprattutto per la percentuale della quota dei pagamenti elettronici sul numero totale di transazioni”. Sta facendo registrare “un numero sempre crescente di aderenti, passati da quasi 6 milioni nel periodo sperimentale dicembre 2020, con più di 4 milioni di utenti attivi, a più di 8,5 milioni con 7 milioni di utenti attivi“. E i “furbetti” sono molto pochi: “Le condotte anomale sul totale complessivo (ad esempio più di 10 pagamenti allo stesso esercente) sono lo 0,2% del totale”. Chi lo dice? Il sottosegretario al Mef Claudio Durigon, leghista, talmente contrario alla misura introdotta dal governo Conte 2 da aver proposto ufficialmente di abolirla a partire da luglio – oggi è previsto che prosegua fino a giugno 2022 – e destinare le coperture a nuovi sostegni per le imprese.

Ma Durigon mercoledì ha dovuto rispondere a un’interrogazione in commissione Finanze della Camera e non ha potuto che riportare i dati ufficiali forniti dal Tesoro. E sono dati molto positivi. “Oggi il 56,6% di tutte le transazioni del programma ha un importo inferiore ai 25 euro e riguarda soprattutto i micropagamenti interessati dall’utilizzo del contante“, ha spiegato: dunque il cashback ha incentivato a pagare anche piccole cifre con metodi tracciabili. E agli italiani piace: oltre all’aumento degli utenti attivi c’è anche un “costante aumento del numero degli strumenti di pagamento registrati, passati da 9,6 milioni in dicembre 2020 a più di 14 milioni nelle due settimane di marzo, con gli strumenti attivi passati dai 6,7 milioni di dicembre ai 9,7 di febbraio, con un incremento di media del 20% mese su mese, e un analogo trend di crescita a marzo”.

Il programma, ha detto ancora il sottosegretario, “sta facendo registrare un numero crescente di transazioni ‘cashless’, con un incremento mensile dell’ammontare transato. In particolare il Cashback intercetta una quota di transato sui Pos fisici, in Italia significativa, maggiore del 20% e in crescita da dicembre a oggi: il transato è passato dai da 2,9 miliardi a 4,1 miliardi di febbraio“. E i famosi furbetti che spezzettano un’unica transazione in dieci pagamenti per salire nella classifica del supercashback da 1.500 euro? Le condotte anomale “incidono per lo 0,2% del totale. Il 2% delle transazioni si colloca tra 30 centesimi e 5 euro”. In ogni caso, ha ribadito Durigon, “è in atto una costante attività di monitoraggio da parte di PagoPa per individuare operazioni anomale e abusive e adottare i necessari interventi correttivi, fino all’esclusione dal programma. Sono all’esame del ministero dell’Economia diverse soluzioni per prevenire eventuali condotte abusive”.

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