Tre capisaldi: sostegno alle imprese, al lavoro e lotta alla povertà. Temi per i quali il decreto Sostegni “è una risposta significativa” anche se “parziale, ma era il massimo che abbiamo potuto fare all’interno di questo stanziamento da 32 miliardi chiesto dal governo precedente”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri sul decreto Sostegni, iniziato con tre ore di ritardo a causa dello scontro all’interno di maggioranza sul condono fiscale. Condono che il premier ha rivendicato definendolo “limitato” e sostenendo che “permetterà all’amministrazione di perseguire la lotta all’evasione” anche in modo più efficiente. Alle imprese “vanno tre quarti dello stanziamento, 11 miliardi“. La risposta “parziale” data con questo provvedimento sarà seguita da un intervento successivo che arriverà dopo un nuovo scostamento, da chiedere in contemporanea con il Def in arrivo ad aprile.

8 miliardi per lavoro e lotta alla povertà – Sul fronte della lotta alla povertà, uno dei tre “capisaldi” individuati da Draghi che insieme alle misure per il lavoro assorbe 8 miliardi, è previsto un “intervento significativo nei confronti dei meno abbienti, di coloro che hanno perso il lavoro e i sussidi di disoccupazione. Quindi prevediamo l’estensione e l’ampliamento della platea dei beneficiari del reddito di emergenza”.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha confermato che nel decreto “ci sono misure di grande importanza per quanto attiene il lavoro e anche di grande significato per la povertà che è la questione che ci preoccupa e ci deve vedere più attenti nel corso dei prossimi mesi”. Non solo è stato rifinanziato il Reddito di cittadinanza per un miliardo ed è stato rinnovato il Rem per tre mesi, visto che “purtroppo le persone con i requisiti sono in aumento”, ma il decreto prevede anche che i beneficiari del reddito di cittadinanza possano non perdere il beneficio se trovano un lavoro a termine di durata fino a sei mesi.

Aiuti alle imprese dall’8 aprile: 3.700 euro medi – Per quanto riguarda i ristori alle attività danneggiate dalle restrizioni l’intervento si incentra su “abbandono dei codici Ateco e velocità nei pagamenti. L’Ufficio delle Entrate mette a disposizione una piattaforma per i pagamenti a fine mese, i pagamenti inizieranno l’8 aprile per chi avrà fatto domanda, quindi 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile”. Il titolare dell’Economia, Daniele Franco, ha quantificato gli aiuti in 3.700 euro medi per 3 milioni di partite Iva. C’è poi “un provvedimento molto importante per gli autonomi e per i lavoratori del settore agricolo, con decontribuzione da due miliardi e mezzo, abbiamo aggiunto un miliardo e mezzo” e “c’è una parte destinata al ristoro o indennizzo delle imprese che operano nella montagna, molte poste di questo decreto sono indirizzate al turismo. A questo comparto vanno circa 1,7 miliardi complessivi: una quota parte degli 11 miliardi, 700 milioni per la montagna (impianti risalita, maestri sci, attività commerciali, baite, affitti sci), 900 milioni per gli stagionali (lavoratori stagionali, Partita Iva, lavoro autonomo del turismo e terme), 100 milioni per le fiere. In più sarà destinata al settore una quota parte del maxi fondo da 200 milioni destinato alle imprese di ristorazione nei centri storici e specializzata in eventi privati.

5 miliardi per vaccini e logistica – Il terzo pilastro del Decreto, ha concluso Franco, prevede “quasi 5 miliardi su salute e sicurezza. La posta principale è per l’acquisto di vaccini e farmaci (2,8 miliardi), poi ci sono i fondi utilizzati per la logistica. C’è un intervento per creare un fondo per la produzione di vaccini in Italia una linea di azione dello sviluppo economico”. Prevista anche una proroga degli stanziamenti per i Covid hospital.

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