Adottare in Italia una legge sul modello gallese del Well-being of Future Generations Act del 2015 per fare in modo che anche i giovani siano coinvolti nelle decisioni politiche che riguardano le future generazioni, ma anche il trasferimento di un’eredità universale di 20mila euro per tutti i neo maggiorenni. Sono alcune delle proposte, che fanno parte del Manifesto Next Generation You, lanciate dall’Associazione Italiana Giovani Unesco (Aigu) in vista dell’Italian Youth Forum, la terza edizione del forum annuale che quest’anno si tiene in diretta streaming da Parma, sulla pagina Facebook e sul canale Youtube dell’associazione. In quell’occasione sarà presentato e discusso il manifesto, che avrà quattro aree tematiche: Nutrire il futuro (produzione alimentare e alimentazione), La scuola di tutti, Sei la mia città (rigenerazione urbana), New Deal della cultura. Il confronto sarà aperto dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. Tra gli ospiti ci saranno il vicedirettore della Fao, Maurizio Martina, il presidente di Unesco Italia, Franco Bernabè e la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

UN COMMISSARIO PER LE FUTURE GENERAZIONI – Tra le proposte, dunque, che verranno presentate ufficialmente al forum c’è quella di adottare una legge come quella del Galles, con cui è stata creata la figura del Commissario per le Future Generazioni, che ha il compito di aiutare gli enti pubblici a pensare a lungo termine e prendere decisioni che non compromettano le possibilità di sviluppo delle generazioni future. La proposta parte dalla constatazione che, in Italia, anche quando i provvedimenti di governo e pubbliche amministrazioni sono il frutto di consultazioni, raramente si ascolta il parere delle giovani generazioni, quelle cioè che si troveranno a fare i conti con gli impatti di certe scelte. Il Commissario, invece, rappresenta proprio quella prospettiva, esprime pareri su progetti di politiche e monitora le azioni messe in campo dagli enti pubblici per raggiungere gli obiettivi di benessere sociale, ambientale ed economico. “Da quando è stato emanato il provvedimento gallese rappresenta un modello per tutti gli Stati del mondo, Italia inclusa” spiega a ilfattoquotidiano.it il presidente dell’Aigu, Antonio Libonati.

LE BUONE PRATICHE – Con quella legge è stato possibile in Galles non solo individuare precisi obiettivi legati allo sviluppo sostenibile, alla transizione ecologica ed al benessere della persona “ma anche monitorare gli sviluppi delle misure collegate a quegli obiettivi fornendo consulenza ed assistenza agli enti pubblici coinvolti”. “I giovani sono stati coinvolti in processi – racconta Libonati – che hanno riguardato sistema sanitario, appalti e legge di bilancio, inclusa la pubblicazione di un piano preciso in dieci punti per finanziare l’emergenza climatica del Galles”. Con il supporto del Future Generations Commissioner, tanto per fare un esempio, la Città di Swansea (170mila abitanti, Galles meridionale) nel periodo della prima ondata della pandemia ha avviato un piano per affrontare il disagio abitativo, ristrutturando alloggi pubblici rimasti vuoti con criteri di efficienza energetica e riduzione delle emissioni ed accompagnando questa misura con azioni per migliorare la salute fisica e mentale degli abitanti.

UN’EREDITÀ UNIVERSALE – C’è un’altra proposta, che potrebbe anche fare molto discutere e con cui si punta a rimettere in moto l’ascensore sociale, ponendo tutti i giovani nelle stesse condizioni di partenza: il trasferimento di un’eredità universale di 20mila euro a ogni ragazza e ragazzo al compimento dei 18 anni. Le condizioni di partenza fuori dal controllo dei giovani, infatti, hanno un peso determinante sul loro successo. Un report della Banca d’Italia, prendendo in esame tutti i fattori connessi alla famiglia allargata e fuori dal controllo del singolo, è arrivata a stimare un impatto che arriva al 90% della variabilità del reddito. Non solo: secondo l’ultimo rapporto del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, proprio a causa dei cambiamenti climatici questa condizione di disparità nel nostro Paese è destinata ad aggravarsi progressivamente nei prossimi sessant’anni. La proposta si ispira a quella lanciata nel 2020 dall’economista ed ex ministro Fabrizio Barca al Forum delle disuguaglianze e diversità, di importo tuttavia minore. “Esistono agevolazioni e borse di studio degli studenti meno abbienti – spiega Libonati – ma non tengono conto delle spese accessorie come l’affitto per gli studenti fuori sede. Ma soprattutto con 20mila euro, in un arco di tempo pluriennale, si garantirebbe a tutti i giovani l’accesso a servizi diversi ed ulteriori rispetto all’università, come attività imprenditoriali, corsi di lingua, viaggi attività culturali. Chi ha redditi più alti continuerà a pagare rette universitarie più alte – aggiunge – ma dal nostro punto di vista è importante riconoscere a tutti i giovani la possibilità di costruire il proprio futuro e che questa opportunità sia lo Stato a darla”. Come si finanzia? Ogni anno in Italia circa 600mila persone compiono la maggiore età. La misura avrebbe un valore di 12 miliardi all’anno, da coprire in parte con i fondi attualmente stanziati borse di studio e bonus per i giovani erogati dallo Stato. “Un’altra parte – spiega l’Aigu – sarebbe finanziata attraverso una riforma del fisco”.

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