Il sogno italiano è finito. Ad Auckland Team New Zealand vince la settima regata (su dieci) e si conferma detentore della America’s cup, la competizione di vela più importante della storia e tra gli eventi sportivi più prestigiosi a livello mondiale. Luna Rossa esce sconfitta per 7-3, ma non schiacciata. Anzi: fino alle prime sei regate l’equilibro tra italiani e kiwi è stato pressoché perfetto, con la svolta – negativa per la barca made in Italy – arrivata solo a causa di un paio di clamorosi errori che hanno consentito a New Zealand l’allungo decisivo per conquistare la 36esima edizione della Coppa America. L’ultimo duello non è mai stato in discussione: gli italiani sono partiti meglio, conquistando una posizione di vantaggio in partenza ma il ritorno dei neozelandesi è stato incontenibile. Peter Burling, al timone di Te Rehutai, sceglie il lato destro nella prima bolina, prende il comando della regata e allunga progressivamente, chiudendo con un distacco di 46 secondi. Il team neozelandese rimane detentore del trofeo di cui era defender, dopo il successo del 2017 alle Bermuda.

Gli azzurri non ne escono comunque ridimensionati. Francesco Bruni e James Spithill, i due timonieri di Luna Rossa tornano in Italia con il successo in Prada Cup, e un progetto made in Italy che ha dato grandi risultati. Mai come quest’anno Luna Rossa ha rappresentato l’Italia nel mondo. L’imbarcazione rivelatasi tra le più competitive rispetto a quelle messe in acqua nelle ultime edizioni, è stata interamente costruita in Italia tra Nembro e Monza. “Congratulazioni a New Zealand, ha sviluppato un pacchetto fantastico e ha vinto con merito”, ha detto il co-timoniere James Spithill. “La nostra squadra ha fatto un lavoro incredibile, con passione e impegno. Ora ci andiamo a bere una birra con i kiwi…”.

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