Un altro addio per il Movimento 5 stelle a Bruxelles: l’eurodeputato Marco Zullo lascia il M5s per aderire al gruppo di Renew Europe al Parlamento europeo. L’europarlamentare ha chiesto di aderire al gruppo dei liberali che ha dato il suo parere favorevole. Zullo ha già modificato il suo profilo twitter specificando di far parte del gruppo che annovera al suo interno anche gli europarlamentari di En Marche, guidato da Emmanuel Macron, e di Italia viva di Matteo Renzi. E infatti a dare il benvenuto a Zullo sono proprio due macronian-renziani. “Benvenuto in Renew Europe a Marco Zullo che ha deciso di partecipare alla nostra Carta dei Valori e al nostro progetto europeo. La bella esperienza politica di Renew Europe continua a crescere al Parlamento europeo. Importante ora promuoverla in Italia”, scrive su Twitter Sandro Gozi, eurodeputato eletto in Francia e già sottosegretario di Renzi. È “felice di dare il benvenuto a Marco Zullo nella grande casa di Renew Europe” anche Nicola Danti, che invece fa parte di Italia viva. Renew Europe ha diramato una nota per specificare che Zullo “condivide i valori, gli obiettivi e il desiderio del gruppo di costruire un movimento politico centrista con l’obiettivo di rinvigorire il progetto europeo”.

Tutto questo entusismo, unito alla notizia del cambio di casacca di Zullo, rappresenta una notizia. Non solo per l’ennesimo addio ai 5 stelle, che a questo punto scendono a nove eurodeputati. Nonostante le nota di Renew Europe, infatti, fino a poco tempo Zullo non sembrava avere esattamente le stesse posizioni dei renziani: tutt’altro. Eletto per la prima volta nel 2014, finì subito sui giornali perché incontrò un gruppo di attivisti riuniti in un comitato dal nome inequivocabile: “Stop scie chimiche“. “Per l’occasione, all’europarlamentare è stata fornita una serie di documenti, tra cui l’accordo sul clima firmato da Bush e Berlusconi, il fascicolo realizzato che, a breve, sarà portato alla Procura per una denuncia, le analisi della neve e dell’acqua di Piancavallo”, raccontava il Messaggero veneto, in un articolo titolato “Zullo porta il caso delle scie chimiche in Europarlamento“.

In quell’articolo il neorenziano confermava di aver dato massima disponibilità ad approfondire l’argomento e dichiarava che “è comunque un dato di fatto che i livelli di inquinamento sono aumentati e, per tutelare i cittadini, va capita la correlazione che esiste tra questi dati ed eventuali sperimentazioni”. La notizia suscitò clamore, e il diretto interessato dovette intervenire sul suo blog personale per scagliarsi contro quei “giornalisti che hanno smesso di fare reale informazione”. L’allora neoeletto europarlamentare spiegava di essere “stato invitato da un gruppo di cittadini preoccupati per la loro salute e per l’ambiente a causa dei comprovati esperimenti di gestione e di manipolazione del clima. Infatti – sosteneva – come spiegano un’agenzia dell’Onu e un’organizzazione non governativa consulente della Fao, da tempo sono in corso numerose sperimentazioni motivate dalle intenzioni di controllare e modificare le condizioni meteorologiche, anche attraverso l’impiego di mezzi aerei. Mi sono impegnato a cercare di capire, attraverso gli strumenti politici, tecnici e scientifici reperibili nell’istituzione europea di cui faccio parte, se l’incremento dell’inquinamento ambientale non possa avere delle correlazioni anche con queste pratiche”. Insomma posizioni completamente opposte a quelle di Renzi, che si è spesso scagliato contro i 5 stelle accusandoli proprio di complottismo. L’ultima volta alla vigilia delle primarie del 2017, quando invitava i dem a smetterla “di parlare male del Pd oppure l’Italia va in mano agli estremisti, quelli che credono alle sirene e alle scie chimiche“.

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