Era ricoverata in una clinica per partorire, ma durante l’intervento è deceduta insieme al suo bambino. È successo a Palermo a una 39enne, Candida Giammona. La donna è stata sottoposta a un parto cesareo d’urgenza nella clinica Candela, ma per delle complicazioni è stata trasferita all’ospedale Buccheri La Ferla, sempre a Palermo. Il neonato, invece, è stato trasportato nell’ospedale Civico. Inutile per entrambi la corsa in ospedale: le loro condizioni erano troppo gravi. A riportare la notizia è Repubblica. I familiari hanno presentato una denuncia. La Procura di Palermo ha quindi aperto un’indagine sulle morti e la polizia ha sequestrato tutta la documentazione relativa al ricovero della 39enne. Candida Giammona era sposata ed era già mamma di una bambina di due anni.

Da quanto si apprende, la donna aveva già completato 39 settimane ed era arrivata alla clinica venerdì 29 gennaio. Dopo 16 ore di ricovero, è stata avviata la stimolazione del parto e da qui a un cesareo d’urgenza. Sembra che la donna abbia avuto una coagulazione intervascolare disseminata (Cid) durante l’intervento e che questa complicanza sopraggiunta durante il parto abbia causato la nascita in sofferenza del piccolo. Per questo è stata trasferita al Buccheri, dove è arrivata in arresto cardiaco. “Ci hanno detto che l’utero era scoppiato. Ma perché non lo hanno asportato direttamente al momento del parto? Perché è morta mia figlia?”, dice a Repubblica la madre di Candida, Maria Alaimo. “Anche sulla fine del bambino non sappiamo molto. Siamo rimasti davanti alla clinica per una notte intera, senza che nessuno ci dicesse niente”. I familiari fanno sapere che quella della donna non era una gravidanza a rischio. Si attende l’esito dell’autopsia.

La clinica Candela ha rilasciato una nota dell’avvocato Massimo Cocilovo, consigliere d’amministrazione della casa di cura palermitana, rilevando che “da parte del proprio personale sanitario è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita della paziente e del neonato”. La clinica ritiene che i decessi “siano stati determinati da un evento imprevisto e imprevedibile e si affida, con piena fiducia, alle verifiche che la magistratura riterrà di effettuare”. La clinica “partecipa al dolore dei familiari della signora Candida Giammona per la tragedia che stanno vivendo”, conclude la nota.

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