Prima il tampone e poi l’occupazione. È quello che hanno fatto questa mattina gli studenti del liceo scientifico Severi-Correnti di Milano. Nei giorni scorsi il collettivo della scuola ha comprato i kit e grazie a un genitore medico questa mattina si sono sottoposti al test. “L’obietto era quello di creare una bolla come in una Rsa per protestare contro la chiusura della scuola, ma in sicurezza”, racconta Paola, una studentessa, mentre aspetta l’arrivo dei tamponi. Accanto a lei gli studenti seguono le lezioni della didattica a distanza mentre apprendono la notizia che la Lombardia sarà “zona rossa” e il loro ritorno in classe è stato ancora una volta posticipato. “Vogliamo dimostrare che le scuole si possono riaprire in presenza e in sicurezza – spiega Giorgio del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano – se ce la facciamo noi perché le istituzioni non dovrebbero farcela?”. Dopo il test, i negativi sono entrati nella scuola dove porteranno avanti l’occupazione: “Continueremo a stare qui per tutto il giorno finché le istituzioni non considereranno la riapertura delle scuole”. l’istituto, i ragazzi hanno appeso striscioni con scritte come ‘Sospesi a oltranza, rimandateci a scuola’ e ‘Scuola aperta in sicurezza’.

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Didattica a distanza, gli insegnanti non devono scusarsi: è altamente diseducativo

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