In Germania sale la preoccupazione per l’andamento della pandemia. Anche i numeri delle ultime 24 ore confermano un andamento negativo: i dati dell’Istituto Robert Koch parlano di 22.368 contagi e altri 1.113 decessi. È da quattro giorni consecutivi che le morti superano quota mille. Così Angela Merkel, come annunciato dal suo portavoce Steffen Seibert, ha deciso di anticipare al 19 gennaio alle 14 l’incontro tra il Governo e i Länder, inizialmente previsto per il 25, a causa dei timori per un’eventuale diffusione della mutazione del virus. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo per un lockdown rafforzato che porti, oltre alla chiusura già in vigore degli esercizi commerciali non essenziali, degli asili, delle scuole e di molte altre attività, alla sospensione del trasporto pubblico e dei treni a lunga distanza, l’introduzione del coprifuoco e all’obbligo in alcuni Länder allo smart-working totale. “Il governo osserva con grande attenzione” gli effetti della mutazione del Covid che si è diffusa in Gran Bretagna e Irlanda “e anche i Länder devono prenderla molto sul serio”, ha spiegato Seibert.

Anche il Regno Unito, alle prese con la variante inglese del virus, continua a far registrare numeri preoccupanti. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi dalle autorità sanitarie, sono 55.571 le persone contagiate, anche se con oltre 700mila tamponi processati, mentre i decessi toccano quota 1.280. Resta comunque alto l’allarme negli ospedali, dove nelle ultime settimane si è registrata un’impennata dei ricoveri, in attesa che l’effetto del terzo lockdown nazionale introdotto dieci giorni fa dal governo di Boris Johnson si faccia sentire a pieno.

La diffusione del contagio avanza anche dall’altra parte dell’Atlantico, dove gli Stati Uniti comunicano altri 229.386 nuovi casi e ulteriori 3.769 vittime. Il presidente eletto Joe Biden intanto ha presentato un maxipiano da 1.900 miliardi per risollevare il paese dalla crisi Covid, che ha generato milioni di disoccupati in tutto il Paese. Il numero complessivo dei contagi negli Usa è attualmente a quota 23.313.103, inclusi 388.692 decessi. Gli Stati Uniti procedono però speditamente nella somministrazione del vaccino: finora, secondo l’ente governativo che si occupa della salute pubblica nel Paese (Cdc), sono state distribuite a livello nazionale almeno 30.628.175 dosi ed almeno 11.148.991 sono state inoculate.

La Cina invece segnala 144 nuovi contagi da Covid-19, il dato più alto degli ultimi dieci mesi. Il primo marzo dello scorso anno infatti vennero registrati 202 nuovi casi. Secondo la Commissione sanitaria cinese, tra i nuovi contagi, nove sono casi ‘importati’ e 135 di trasmissione locale, 90 dei quali nella provincia di Hebei – dove più di 22 milioni sono in lockdown – e 43 in quella di Heilongjiang (gli altri due vengono segnalati nelle province di Guangxi e Shaanxi). Le autorità sanitarie confermano inoltre 66 nuovi casi relativi a soggetti asintomatici. Dopo il decesso segnalato ieri, il primo dallo scorso maggio, il bilancio ufficiale resta fermo a 4.635 morti. I dati forniti da Pechino parlano di un totale di 87.988 casi confermati di Covid-19 e di 4.474 casi ‘importati’ dall’inizio della pandemia.

In Brasile, secondo Paese più colpito al mondo dalla pandemia dopo gli Stati Uniti, con oltre 205mila morti per complicanze, cresce la paura per la variante brasiliana del coronavirus, che si aggiunge a quella particolarmente contagiosa inglese e a quella sudafricana. Un allarme arriva dalla città di Manaus, in Amazzonia appunto, dove gli ospedali non hanno più ossigeno da somministrare ai pazienti Covid-19 e dove il personale sanitario “disperato” teme che “molte persone possano morire” per mancanza di assistenza, come riferisce il quotidiano Folha de Sao Paulo. Nel giornale si legge che i medici stanno tenendo in vita i malati di coronavirus solo con la ventilazione manuale. In un video condiviso più volte sui social media una operatrice sanitaria chiede aiuto, affermando che “ci troviamo in una condizione terribile, l’ossigeno è finito”, aggiungendo che “se qualcuno ha ossigeno, lo porti nella clinica” di Manaus. Il governatore dell’Amazzonia, Wilson Lima, ha affermato che lo stato si trova “nel momento più critico della pandemia” e ha annunciato che alle 19 di oggi, ora locale, entrerà in vigore un coprifuoco per cercare di arginare la diffusione del coronavirus.

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