Parto da una premessa: a me Donald Trump è sempre stato simpatico e esteticamente ben rappresentava l’America, l’unico paese al mondo ad aver usato la bomba atomica contro dei civili.

E’ dell’altro giorno la notizia che l’ex presidente americano abbia fatto l’asino ed è notizia dell’altro giorno che l’abbiano bloccato da Facebook e altri social network e adesso sono tutti lì a strapparsi le vesti, che poi prendono freddo e si ammalano.

Tutti a dire “Io sono contro Trump però…” Ma però cosa? Ti è sempre stato sulle balle Trump? E allora goditi che l’hanno bannato, tanto anche se fai il #patatinopicipoci sei un odiatore di primissima, ricordati quando ti assembravi nelle piazze con gli altri #patatini odiando Matteo Salvini e altri baggiani.

“Sì, però, la democrazia”. Ma la democrazia cosa? Su Facebook? Un posto dove ci son miliardi di persone e stai lì a sindacare che non possono bannare Trump. Ma cosa?

Ma sei mai stato bannato? Hai mai scritto delle parole che non si possono scrivere su un social? No? Ah è vero, tu sei un #patatino e ti comporti bene, sempre, ma quella volta che hai postato una foto e in lontananza si vedeva il sedere di tuo zio che stava cagando vicino agli scogli… ti ricordi? TAAAAC! Ti hanno bannato per qualche giorno. Perché?

Perché quando hai deciso di aprire un tuo profilo su Facebook avevi firmato un contratto dove c’era scritto che se posti una foto dove si vede uno che caga vicino agli scogli ti bannano. “Eh, ma io non lo sapevo”. Bene. Ora lo sai. E non lo posti più.

Ora lo sai e lo sa anche Trump che non può più postare, quindi bravi i robottoni di Facebook che lo hanno segato, potevano pensarci prima, ma evidentemente adesso si può. Perché il bene trionfa sempre (cit. Actarus).

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