Poco prima di Natale l’allarme era scattato in Cina, quando un uomo era stato ricoverato in terapia intensiva perché colpito dall’influenza aviaria. E ora il virus H5N8 preoccupa anche lo stato del Kerala, in India, dove dalla fine dell’anno scorso ad oggi, sono state trovate più di 1500 oche morte in un allevamento, da ieri è in corso la soppressione, ordinata dalle autorità, di almeno 40 mila uccelli, tra oche, anatre e galline. Il governo del Kerala ha dichiarato il diffondersi della malattia tra gli uccelli “un disastro statale” e ha lanciato l’allarme “in considerazione della possibilità che il virus contagi le persone”.

L’allarme tuttavia non riguarda solo lo Stato del sud: le agenzie di stampa scrivono che anche in Rajasthan, Madhya Pradesh e Himachal Pradesh sono stati individuati casi di aviaria: ieri in Himachal Pradesh almeno 2.300 uccelli migratori, in gran parte oche indiane, sono stati trovati morti nella riserva protetta del Lago Pong, e le autorità veterinarie hanno confermato poche ore dopo di avere individuato il virus negli esemplari.

Gli esperti escludono che il ceppo di questa influenza che colpisce gli uccelli selvatici e quelli domestici, possa contagiare l’uomo, a meno di mutazioni finora non emerse, e ipotizzano che l’epidemia sia da attribuire all’arrivo di uccelli migratori. Il Kerala è già stato impestato dal morbo nel 2016: anche in quell’occasione si decise l’eliminazione di massa di decine di migliaia di polli, faraone, oche, e la chiusura di numerosi allevamenti.

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