Un rapporto fatto di tensioni e una lite che degenera in un parricidio. I carabinieri di Bergamo hanno arrestato Francesco Colleoni per l’omicidio di Franco Colleoni, l’ex segretario provinciale della Lega trovato con il cranio fracassato ieri mattina intorno alle 11.30. La vittima ora faceva il ristoratore e, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, a scatenare la furia del 34enne ci sarebbe proprio un diverbio avuto nella mattinata del 2 gennaio e relativo alla trattoria che padre e figlio gestivano insieme, “Il Carroccio”.
Secondo le prime indagini la lite è scoppiata per decidere sulla riapertura del ristorante. Padre e figlio, cuoco del locale, hanno discusso e poi avuto uno scontro fisico: il 34enne ha picchiato il violentemente il padre facendolo cadere a terra e facendogli sbattere più volte la testa su una pietra del cortile. Secondo gli accertamenti dei carabinieri, il rapporto tra i due era da tempo burrascoso. È stato lo stesso 34enne a dare l’allarme, secondo quanto riporta il Corriere di Bergamo, circa due ore dopo la lite. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto per la vittima non c’era più nulla da fare.
Nel corso della notte il fermato ha ammesso ai militari del nucleo investigativo di Treviglio di aver avuto una colluttazione con il padre, ma di non ricordare nulla dell’evento. Dopo l’interrogatorio con il pm Fabrizio Gaverini, il 34enne è stato dichiarato in stato di fermo e portato in carcere a Bergamo. Le prime indagini condotte nella mattina di sabato 2 gennaio avevano portato all’ipotesi della rapina o di un furto degenerato. Gli investigatori avevano rilevato tracce di più persone, ma qualcosa non era chiaro nelle ricostruzioni: i cani non avevano abbaiato e in casa non mancava nulla. A trovare il cadavere dell’uomo, a guida del partito al livello provinciale tra il 1999 e il 2004, erano stati proprio i figli, tra cui l’arrestato, e l’ex moglie. “Ricordo con stima e affetto Franco Colleoni – aveva detto ieri il leader della Lega Matteo Salvini – con lui ho condiviso anni di battaglie, di sconfitte e di vittorie. Ricordo i pranzi e le cene nel suo ristorante di Dalmine. Una preghiera per lui, condoglianze ai suoi cari”.
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