Ci sono cose che andrebbero fatte perché c’è solo da guadagnarci in termini di salute, di tutela dell’ambiente, di contrasto ai cambiamenti climatici, di futuro. Una di queste è creare delle energy farm fotovoltaiche nelle aree delle discariche dismesse, simbolo dell’economia lineare alla quale contrapporre un’idea di società ispirata al concetto di circolarità.

Alcuni numeri possono rendere bene l’idea: solo in Emilia-Romagna ci sono circa 50 discariche dismesse, per complessivi quattro milioni di metri quadri di territorio. Una quantità destinata a crescere in virtù dell’aumento della raccolta differenziata e di altre forme virtuose di recupero dei rifiuti.

Secondo le stime di Legambiente, che ha promosso una raccolta di firme per il riutilizzo green delle discariche, quelle aree ormai in disuso potrebbero ospitare pannelli fotovoltaici per una potenza installata stimabile attorno ai 60 megawatt. Un contributo di tutto rispetto alla transizione energetica e anche un’operazione che ha le potenzialità di creare anche nuove opportunità economiche e occupazionali.

Dai green jobs e dalla green economy possono arrivare risposte alla crisi economica post-Covid grazie anche ai fondi europei del Recovery Fund vincolati per il 37% a investimenti per la sostenibilità ambientale.

Storicamente, i Verdi sono la forza politica che ha portato nelle istituzioni le istanze e le battaglie ambientaliste nate nei territori. In continuità con la nostra storia e condividendo gli obiettivi di fondo dell’iniziativa, come capogruppo di Europa Verde ho raccolto l’appello di Legambiente sul riutilizzo delle discariche in una risoluzione che ho presentato in Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna. Riutilizzo che proporrò di estendere anche alle cave abbandonate, inserendolo in un più complesso programma di rinaturazione paesaggistica.

La risoluzione impegna la Giunta regionale a supportare una grande operazione di bonifica e rigenerazione energetico-ambientale a sostegno della transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima dell’Emilia-Romagna.

Piantare “campi fotovoltaici” sulle aree delle ex discariche è una scelta che aiuterebbe a raggiungere il target che la Regione Emilia-Romagna si è data sia in relazione alla produzione di energia rinnovabile (100% al 2035), sia in relazione alla riduzione del consumo a fini energetici di suolo agricolo o di terreno produttivo, indirizzando la localizzazione degli impianti in contesti marginali e residuali sotto il profilo agronomico.

Obiettivi ambiziosi, che non devono restare sulla carta: la svolta verde non si fa con gli annunci, va attuata concretamente, con misure coerenti. Come questa, che potrebbe essere importata anche in altre regioni.

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