Le favelas brasiliane sono dei luoghi pericolosi, ma la tecnologia può aiutare i residenti. Applicazioni per smartphone come Fogo Cruzado (“fuoco incrociato” in portoghese), che permettono di conoscere in tempo reale i luoghi in cui avvengono le sparatorie, sono diventate fondamentali per molti abitanti dei quartieri più poveri di Rio de Janeiro e Recife.

In queste due città è attiva dal 2016 l’app creata dalla giornalista brasiliana Cecilia Olliveira con il sostegno di Amnesty International. La reporter stava lavorando a un articolo sulle morti causate da proiettili vaganti nelle favelas, ma la mancanza di un database l’ha spinta a ideare Fogo Cruzado. Nel programma, una mappa mostra le location degli eventi criminali che accadono all’interno delle zone interessate, mentre una notifica sul telefono segnala la vicinanza a sparatorie in corso. “Si tratta di una piattaforma digitale collaborativa che mira a registrare l’incidenza delle sparatorie e la prevalenza della violenza armata nella regione metropolitana di Rio de Janeiro e Recife. Il nostro team è composto da specialisti in sicurezza pubblica, comunicazione, raccolta di informazioni e gestione dei dati per garantire la qualità e la coerenza delle informazioni messe a disposizione del pubblico”, si legge nel sito web dell’applicazione. Chiunque può scaricarla, ma solo gli utenti verificati possono segnalare l’inizio di una sparatoria. Una possibilità tutt’altro che remota nelle favelas brasiliane, dove la violenza è all’ordine del giorno anche durante la pandemia.

Almeno 106 persone sono state uccise da proiettili vaganti nella periferia di Rio quest’anno, ma gli scontri con armi da fuoco sono in media venti al giorno. Circa un milione e mezzo di persone vivono in queste aree disagiate della metropoli carioca, spesso in condizioni antigieniche e di sovraffollamento che hanno reso il Covid-19 un problema ancora più grande. Eppure le armi da fuoco sono usate continuamente: “Durante il mese di novembre 2020, la piattaforma Fogo Cruzado ha registrato 301 sparatorie nella regione metropolitana di Rio de Janeiro, il 35% in meno rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2019, quando ci furono 463 sparatorie”, spiega l’ultimo comunicato della startup di Olliveira.

Numeri in calo, ma di certo lontani dal garantire sicurezza a chi si muove fra le strette vie delle favelas, popolate soprattutto da chi non ha legami con la malavita e cerca di tenersi lontano dalla guerra fra bande che imperversa in questi luoghi da decenni. Oltre Fogo Cruzado c’è Onde Tem Tiroteio (“Dove ci sono gli spari”), un’altra applicazione per smartphone che copre anche San Paolo e si appresta a debuttare a livello nazionale. L’intervento delle forze dell’ordine locali è tutt’altro che rassicurante per gli abitanti, dato che i militari brasiliani rinunciano raramente all’uso delle armi e vengono coinvolti in sparatorie con le gang della favelas. Per questo le app possono rappresentare una risorsa utile e quanto mai vitale.

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