Fine pena mai. La procura di Roma ha chiesto quattro ergastoli nei confronti delle persone accusate della morte di Desiree Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina avvenuta il 19 ottobre del 2018 a Roma, ino stabile abbandonato in via dei Lucani. La richiesta nei confronti dei quattro cittadini africani Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe è stata formulata davanti ai giudici della III Corte di Assise. Nei loro confronti le accuse vanno, a seconda delle posizioni, dall’omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori. Il processo si svolge a porte chiuse.

Secondo l’accusa la ragazzina era rimasta in balia dei quattro arrestati per alcune, interminabili ore. Una lenta agonia prima della morte, in cui la giovanissima vittima era stordita da un mix letale di droga mentre il branco avrebbe abusato più volte di lei. Nell’ambito dell’udienza preliminare era stato svolto anche un incidente probatorio durante il quale sono stati ascoltati una serie di testimoni che erano presenti nello stabile. “Gli imputati ci hanno impedito di allertare i soccorsi per aiutare la ragazza” avevano ribadito fornendo elementi che sono statu depositati prova dell’accusa nel corso del processo. Un mese era stato effettuato un sopralluogo nello stabile: giudici, pm, difese e parti civili, avevano visionato le aree del palazzo abbandonato per cui lo scorso settembre è stato annunciato un percorso di riqualificazione da parte del comune di Roma.

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