“La visita di Al Sisi in Francia, con il conferimento della Legion d’Onore? Nonostante una risoluzione del Parlamento Ue è avvenuta una visita di questo tipo che rappresenta la debolezza dell’Unione Europea“. A dirlo il presidente della Camera Roberto Fico, nel corso di una conferenza stampa sul caso Regeni, a Montecitorio. In merito agli sviluppi dell’inchiesta, con la chiusura delle indagini su quattro agenti della National security egiziana, da parte della procura di Roma, e sui continui tentativi di depistaggio del Cairo, Fico ha aggiunto: “Oggi è una tappa importante, ma bisogna andare avanti. Chiaro che gli egiziani con la storia dei cinque ladri (uccisi, ma sui quali le autorità egiziane insistono per procedere per furto aggravato, ndr) ci hanno preso in giro per l’ennesima volta. Io quando sono andato in Egitto, l’ho detto al presidente egiziano Al Sisi che noi non accettavamo depistaggi e che la storia dei 5 ladri non ce la saremmo bevuta. Oggi ci ritroviamo nella condizione in cui l’Egitto tenta di dire che l’indagine sulla banda dei rapinatori sta continuando. Questa storia è inaccettabile, perché ora sappiamo come è andata la storia”.

Ad ascoltarlo i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni, collegati in streaming alla conferenza stampa, tornati a richiedere che venga richiamato l’ambasciatore italiano al Cairo. “Non mi occupo io della questione, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio valuteranno”, ha replicato il presidente della Camera.

Mentre il legale della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, ha ricordato la mancata collaborazione egiziana: “Mai abbiamo ottenuto risposta alle rogatorie. Se non avete nulla da temere – ha ribadito, rivolta alla Procura egiziana e al Cairo – dateci i quattro indirizzi per l’elezione di domicilio. Consentiteci di celebrare un processo nella più assoluta trasparenza e regolarità”.

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