La tutela dei diritti della persona deve essere al centro della risposta globale alla pandemia, per evitare che essa renda meno penetrante la loro applicazione, e far sì che gli sforzi di ripresa siano sorretti da solidi criteri di eguaglianza ed equità. Senza il rispetto di tali essenziali principi la Comunità internazionale non sarà in grado di superare con successo questo momento complesso e di garantire a tutti un futuro di pace e sviluppo”. Lo dice il Capo dello Stato Sergio Mattarella nella “Giornata Mondiale dei Diritti Umani”. Oggi, il 10 dicembre del 1948, l’Assemblea generale dell’Onu proclamò la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Proprio grazie all’adozione di quel testo, ha ricordato Mattarella, “la Comunità internazionale si è dotata di uno strumento di portata globale per tutelare i diritti e le libertà fondamentali di ciascuno, ponendo l’intangibile dignità della persona al di sopra di ogni forma di discriminazione e di ogni ordinamento. Il raggiungimento di tale traguardo, a pochi anni dalla conclusione del più violento e sanguinoso conflitto della storia, offre spunti di riflessione sul necessario impegno odierno per la effettiva vigenza della Dichiarazione”.

Il tema della Giornata dei diritti umani 2020 è “Per una migliore ripresa – Difendiamo i diritti umani”. E, secondo quanto affermato da Mattarella, “molto opportunamente pone l’accento sulle immense sfide che la pandemia ci pone di fronte. Mentre interi popoli subiscono persecuzioni per ragioni politiche, etniche, o religiose, l’emergenza sanitaria genera in tutte le società ulteriori rischi di discriminazione e forme di emarginazione, che lacerano il tessuto sociale e contraddicono valori fondamentali”.

*Nell’immagine Eleanor Roosevelt con in mano il poster della Dichiarazione universale dei diritti umani, Lake Success, New York, November 1949 (FDR Presidential Library & Museum)

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Colombia, gli indigeni di Ticoya rischiano di scomparire per il Covid: l’appello alla commissione dei Diritti umani

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