Anche se nell’autunno 2021 si ritirerà dalla politica, lo scettro di leader più potente d’Europa spetta ancora a lei: Angela Merkel, ininterrottamente al potere in Germania da oltre 15 anni e “cardine” capace di resistere alla recessione, alla crisi dei debiti sovrani e ora pure al Covid. La personalità più influente è invece Giuseppe Conte, “un professore di legge diventato primo ministro” che ha affrontato e dovrà ancora affrontare una serie di minacce “capaci di sconvolgere” anche i politici più esperti. A dirlo è Politico.eu nella sua consueta classifica dei 28 leader che saranno decisivi nel 2021 per il futuro dell’Unione. Il presidente del Consiglio italiano fa parte della classifica dei “The doers” ed è seguito dalla neo-direttrice dell’Ema, Emer Cooke, e dalla numero uno della Bce Christine Lagarde. Poi ci sono i “disrupter”, “i disgregatori”, in cui compare l’unico altro politico italiano della classifica, cioè la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, al terzo posto dopo Pavel Durov, soprannominato il “Mark Zuckemberg russo” e il commissario Ue per il mercato interno Thierry Breton. L’ultima categoria è quella dei “The dreamers” capitanata dalla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, seguita dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e dalla presidente dei verdi in Germania Annalena Baerbock.

Secondo Politico.eu, Conte si ritrova davanti tre sfide: “gestire la sua irritabile coalizione di governo”, respingendo “gli attacchi della destra”, rassicurare “i governi scettici dell’Unione” che questa volta l’Italia metterà davvero mano alle sue finanze e soprattutto affrontare la “seconda ondata natalizia del coronavirus”. In base a come verranno giocate queste partite, nel 2021 Conte potrebbe diventare “il leader più stabilizzante nella storia italiana moderna e rivendicare una nuova era di unità fiscale dell’Ue, o far crollare tutto“. La divisione europea della testata americana sostiene inoltre che Conte – presentandosi “alle riunioni del Consiglio in Maserati, con un completo neo-dandy e con l’intenzione di flirtare politicamente con Merkel” – prima del Covid non aveva alcun sostenitore in Ue. Ma ora che l’Italia è il paese più colpito, la caricatura dei “meridionali pigri e corrotti a volte lanciata dai Paesi ‘frugali’ dell’Ue” è stata spazzata via. E il premier italiano si ritrova con un vero e proprio biglietto della lotteria politica tra le mani: i 209 miliardi del Recovery fund.

Tra le 28 personalità in classifica c’è poi spazio per Giorgia Meloni, ritenuta la “nuova leader dell’estrema destra europea”. Secondo Politico.eu, la presidente di Fdi “sembra pronta a diffondere la sua capacità di distruggere senza autodistruggersi attraverso il continente. La sua strategia” è quella di un “nuovo conservatorismo di terza via – più aperto all’Europa (in particolare ai suoi soldi) di Salvini, ma non così accomodante (né così squallido) come quello del suo ex mentore, Silvio Berlusconi“. Per quanto riguarda l’Ue, “Meloni è felice che sia una vacca da mungere, purché non ci siano vincoli. Anche se l’Italia ha un disperato bisogno dei soldi dell’Ue” per la ricostruzione post-Covid, “sostiene il veto dell’Ungheria e della Polonia” sul Recovery fund. Fdi, conclude la testata, è inoltre “l’unico partito italiano ad aver aumentato il numero di regioni che controlla nelle elezioni di settembre, compreso il ribaltone nelle Marche”. È così che “Meloni ha messo in guardia l’intera politica italiana”.

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