Vi sarà capitato sicuramente di osservare il caos di macchine davanti alle scuole in corrispondenza degli orari di entrata e uscita degli alunni. Un caos che si ripete 6 giorni su 7 della settimana per tutto l’anno scolastico e che, oltre ad essere diseducativo per i ragazzi, genera ingorghi della circolazione in tutta la rete stradale adiacente, alti livelli di smog e incidenti a ciclisti e pedoni, anche gravi.

Le statistiche del Dipartimento dei trasporti inglesi rivelano che nel 2018 il 14% dei decessi di bambini causati da incidenti stradali in Gran Bretagna ricadeva nella fascia oraria di ingresso a scuola (ore 7.00-9.00) e il 23% in quella di uscita (ore 15.00-17.00).

Ma quella che si verifica ogni mattina davanti alle scuole non è una condizione irreversibile. In Emilia-Romagna, grazie ad una risoluzione del gruppo Europa Verde che è stata approvata dall’Assemblea Legislativa, sperimenteremo le “school street”, sulla base delle migliori pratiche in atto in svariati Paesi del Nord Europa. Si tratta di strade o piazzali in prossimità di una scuola, in cui è – temporaneamente durante gli orari di entrata e uscita da scuola, o permanentemente – interdetto il traffico degli autoveicoli in modo che tutti possano raggiungere la scuola in sicurezza a piedi o in bicicletta.

La percorrenza è consentita infatti solo a pedoni, bici, mezzi per il trasporto dei disabili ed eventualmente scuolabus. Questi progetti, inoltre, contribuiscono a promuovere l’autonomia dei bambini dai genitori-accompagnatori e i processi di socializzazione tramite la diffusione di modalità di spostamento attive, come l’andare in bici o il camminare, sensibilizzando anche gli adulti all’uso di modalità di trasporto sostenibili.

Come si sta già facendo, ad esempio, con i cosiddetti pedibus, ossia gruppi di bambini accompagnati da un adulto che vanno a scuola insieme a piedi seguendo percorsi prefissati e contrassegnati da fermate dove si raccolgono in attesa del passaggio del pedibus; e con i bicibus, un sistema analogo in base al quale si va a scuola in gruppo in bicicletta. Anche in Italia, negli ultimi anni sono state promosse iniziative di school streets da parte di diverse associazioni (ambientaliste, ciclistiche, di genitori e di pediatri), tra cui le più note sono la campagna “Strade Scolastiche” e la petizione “School streets: le strade ai bambini!”.

Con l’approvazione della mia risoluzione, la Regione Emilia-Romagna ha fatto un ulteriore passo in avanti per incentivare la mobilità sostenibile e migliorare la qualità dell’aria, coerentemente con i piani di riduzione delle emissioni che la stessa regione si è data. Il prossimo passo sarà mettere a disposizione dei Comuni i fondi per attuare le modifiche strutturali e segnaletiche necessarie per la realizzazione delle strade scolastiche a partire dal Bilancio 2021.

School street: un altro piccolo tassello della svolta verde della Regione Emilia-Romagna.

Articolo Precedente

L’alluvione di Bitti mette in luce due nodi della fragilità idrogeologica nostra e europea

next
Articolo Successivo

“L’Italia recepisca direttive sulle rinnovabili: avremmo il 30% dell’incremento di energia verde dalle Energy Community”: lo studio

next