Vladimir Putin soffre di una grave malattia, forse il Parkinson, che lo costringerà a lasciare l’incarico di presidente prima della scadenza del suo mandato. L’affermazione arriva dalla bocca di Valery Solovei, politologo ed ex professore all’Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca che, però, è stato allontanato per le sue visioni in opposizione a quelle del leader russo.

Solovei, parlando a diversi media internazionali, sostiene che “Vladimir Vladimirovich intende lasciare il suo incarico prima della scadenza a causa di gravi problemi di salute e le leggi in preparazione alla Duma vanno lette proprio in questa prospettiva”. Non specifica, però, quale sia la patologia di cui soffre, anche se nel 2015, scrive il Sun, un team di ricercatori del Dipartimento di Neurologia, il Radboud University Medical Center, nei Paesi Bassi, guidato dal professor Bas Bloem, ha identificato nell’andatura di Putin i segni del Parkinson. Lo rivelerebbero alcuni video in cui il presidente appare tremante mentre cerca di sorreggersi a una sedia, oppure mentre impugna una penna o una tazza.

A sostegno della sua tesi, smentita dal portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, dicendo che “è tutto senza senso, il presidente gode di ottima salute e sta bene”, Solovei porta invece due progetti di legge che, a suo dire, sono in preparazione con urgenza alla Duma, il Parlamento russo. Il primo garantirebbe l’immunità penale a vita per gli ex presidenti, non solo per i reati commessi durante l’esercizio del proprio incarico, ma anche da privati cittadini, così da non rischiare di incorrere in procedimenti penali dopo aver lasciato il potere. Il secondo, invece, darebbe la possibilità a ogni ex capo di Stato di diventare senatore a vita. Tutti provvedimenti, se si esclude l’urgenza con la quale, a detta di Solovei, sarebbero stati messi in agenda, in linea però con le recenti politiche di Putin, in particolare la riforma costituzionale che, in pratica, gli garantirebbe una presidenza a vita.

Secondo l’oppositore politico, a costringere il presidente a lasciare l’incarico con un annuncio “entro gennaio” è stata la famiglia “che ha molta influenza su di lui”, preoccupata per l’aggravarsi delle sue condizioni. Resta da capire quanto le sue parole siano legate a prove certe o se siano solo il tentativo di un oppositore di minare l’immagine di uomo forte che Putin si è costruito negli ultimi due decenni.

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