“Nanaia ha maturato esperienza nel suo ultimo mandato. È una persona che costruisce relazioni fantastiche molto rapidamente e questo è un elemento chiave nelle relazioni estere“. Il primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, ha annunciato così, durante una conferenza stampa a Wellington, la sua decisione di assegnare l’incarico di ministro degli Esteri a una donna maori, Nanaia Mahuta. È la prima volta che accade. Il nuovo governo, composto da 20 membri e definito dalla premier “incredibilmente diversificato”, presterà giuramento venerdì. Grant Robertson sarà il vice primo ministro, oltre a restare responsabile delle Finanze, rappresentando la prima volta che l’incarico è ricoperto da un uomo apertamente gay.

Il partito laburista della Ardern ha conquistato 64 seggi nelle elezioni di ottobre e per la prima volta con lei è riuscito a formare da solo il governo. I laburisti hanno sconfitto col 49% dei voti il National Party guidato dalla thatcheriana Judith Collins, fermo al 27%. Quella della Ardern è una politica improntata “all’empatia e alla gentilezza“, che però ha saputo guidare con decisione il Paese durante un primo mandato pieno di sfide, pandemia inclusa.

Chi è Nanaia Mahuta – È una parlamentare del collegio elettorale di Hauraki-Waikato ed è stata ministro per lo sviluppo dei Maori e ministro per il governo locale nel primo mandato del governo della Ardern che si è concluso il mese scorso. “Sono entusiasta di questa squadra”, ha detto Ardern. Andrew Little ministro della Salute, mentre Chris Hipkins è stato scelto come ministro per la risposta Covid-19. “I prossimi tre anni saranno molto complicati per la Nuova Zelanda”, ha detto la premier. “Con la situazione mondiale che va peggiorando, noi non saremo immuni dagli effetti che il coronavirus sta producendo nel mondo”, ha aggiunto.

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