Storico inviato della Rai ed ex caporedattore dei servizi speciali del Tg1. Il suo nome è legato a molti degli eventi mondiali degli ultimi 40 anni. Oggi a Roma è morto Pino Scaccia, 74 anni. Ricoverato due settimane fa in una clinica privata dove era entrato (negativo al Covid) per curare una pleurite, ha poi contratto il virus ed è stato trasferito e intubato all’ospedale San Camillo di Roma. Dopo un altro trasferimento al Covid hospital di Casalpalocco, le condizioni del giornalista si sono ulteriormente aggravate: fino al decesso avvenuto, appunto, mercoledì mattina.
“Di sicuro una grande perdita per tutta la professione”, scrive in una nota il direttivo dell’Usigrai, definendo il giornalista “un cronista di razza. Un inviato che ha dato lustro al Tg1, alla Rai, interpretando nella professione i valori del servizio pubblico“, e aggiungendo: “A nome delle giornaliste e dei giornalisti della Rai un abbraccio a tutta la famiglia e a chi gli ha voluto bene”.
Il nome di Scaccia, ricorda l’Usigrai, è legato a tutti i principali eventi internazionali dell’ultimo quarantennio: ha seguito come inviato dalla prima Guerra nel Golfo alla fine dell’Unione Sovietica, dal conflitto della ex Jugoslavia all’Iraq, l’Afghanistan, la Libia. Scaccia è stato in prima linea anche su temi italiani, dalla mafia al terrorismo.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez