Non si fermano le polemiche dopo le parole del consigliere del ministero della Salute Walter Ricciardi che ieri ha evocato un “lockdown per Milano e Napoli” alla luce dell’andamento dei contagi. I sindaci di entrambe le città, Giuseppe Sala e Luigi de Magistris, hanno scritto una lettera indirizzata direttamente al ministro Roberto Speranza per chiedere dei chiarimenti. “Abbiamo scritto al ministro per chiedergli se quella è un’opinione del suo consulente o è un’opinione del ministero“, ha spiegato Sala in un video sui social. Qualora “fosse un’opinione del ministero”, è necessario capire “se è basata su dati e informazioni che il ministero ha e noi non abbiamo“. “Credo che questo messaggio di unità tra le città di Napoli e Milano è un bel segnale per il nostro Paese”, aggiunge de Magistris, che chiede “grande collaborazione fra le istituzioni, tra Governo, Regioni e città in modo che insieme si possano prendere decisioni migliori a tutela della salute dei nostri cittadini anche per salvaguardare la situazione che diventa sempre più esplosiva dal punto di vista sociale, economico e del lavoro”.

L’ipotesi di chiudere del tutto il capoluogo lombardo è già stata scartata dal sindaco Sala, almeno per ora. “Per quello che osservo è una scelta sbagliata. Abbiamo meno di 300 terapie intensive, ne abbiamo avute 1.700, sono in crescita ma stiamo facendo dei sacrifici e vedremo cosa succederà”, aggiunge. E in un’intervista al Corriere traccia una deadline: “Anche nella peggiore delle ipotesi, avremmo 10-15 giorni per decidere un lockdown”. Poi chiarisce che “oggi i nostri medici e i nostri infermieri fanno i conti con una massa enorme di ricoveri e a Milano abbiamo solo 13 Usca. Credo però che non sia ancora un problema irrisolvibile“. A suo parere, inoltre, per bar e ristoranti “la chiusura alle 18 è una penalizzazione devastante. Per questo domenica ho chiamato il ministro Gualtieri e gli ho detto: ‘Siccome volete rimborsare in fretta chi ha una penalizzazione, metto a disposizione i miei uffici per far sì che i rimborsi arrivino subito'”. Anche lo stop alle lezioni in presenza alle scuole superiori, voluto dal governatore Attilio Fontana, secondo il primo cittadino è una misura troppo dura: “Non ero e non sono d’accordo. Preferirei una didattica in parte a distanza e in parte in presenza“, conclude. Sala e Fontana sono però d’accordo nel dire no a nuove misure restrittive per Milano. “Escludo che ci siano le condizioni per prevedere ipotesi di questo genere, anzi, tutti i nostri interventi vanno nella direzione di evitare ogni tipo di lockdown”, ha dichiarato nelle scorse ore il presidente lombardo.

Secondo il consigliere del ministero e membro dell’Oms Ricciardi, invece, “a Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del Paese no”. Una presa di posizione già anticipata nei giorni scorsi, quando Ricciardi ha ribadito l’urgenza di varare delle chiusure locali che vadano oltre le restrizioni previste a livello nazionale dall’ultimo dpcm. A disporle, però, devono essere i governatori delle Regioni o i sindaci delle città di concerto con il ministero della Salute, così come avvenuto sin dalla scorsa primavera per le zone rosse.

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