L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) non ha concesso l’autorizzazione regolatoria al lotto di 100mila vaccini antinfluenzali forniti dalla società cinese Life On nell’ambito dell’ultima gara effettuata in Lombardia per un totale di 500mila vaccini. Le dosi quindi non sono utilizzabili nel nostro Paese: “L’ennesimo fatto grave in una vicenda in cui la Regione Lombardia ha dato il peggio di sé“, dichiara il capodelegazione del Pd in commissione sanità del Consiglio regionale, Samuele Astuti. “È la conferma che Aria (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti, ndr) non funziona e che in Regione la mano destra non sa cosa fa quella sinistra”, dichiara Marco Fumagalli, capogruppo del M5s in Consiglio regionale.

Non verrà acquisito, e quindi distribuito, alcun vaccino che non abbia ottenuto le autorizzazioni previste dalla legge e superato le conseguenti scrupolose verifiche”, scrive in una nota Aria, la centrale acquisti della Regione Lombardia. Per quanto riguarda le 100mila dosi di Life On, “si sottolinea che Aria ne ha determinato l’assegnazione subordinandone tuttavia l’efficacia giuridica a seguito dell’avvenuta Aic (Autorizzazione per l’immissione in commercio) per l’Italia da parte di Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco”. “Fino a quel momento – si legge ancora – non ci sarà alcun acquisto né alcuna forma di pagamento da parte dell’istituzione regionale. Tutto questo non pregiudica la campagna vaccinale antinfluenzale in quanto le dosi già acquisite da Regione Lombardia nel corso dei mesi ammontano a 2,9 milioni di unità“.

Ieri, venerdì, la Procura di Milano ha aperto un’indagine conoscitiva sull’acquisto di vaccini antinfluenzali da parte di Regione Lombardia a prezzo superiore rispetto a quello di mercato. Nei giorni scorsi è emerso prima che una gara per 1,5 milioni di dosi non è stata aggiudicata nonostante un prezzo doppio rispetto ai primi bandi e la promessa di un pagamento anticipato da 15 milioni di euro. E in seguito un’ultima gara lampo, la decima, ha consentito alla Regione di trovare appunto 500mila dosi, di cui 100mila a 11 euro l’una e 400mila a 26 euro l’una, a un prezzo cinque volte maggiore delle prime aggiudicazioni. Oggi la notizia, anticipata da La7 e dall’Agi, che le 100mila dosi non hanno il certificato dell’Aifa.

“L’assenza di quel quantitativo porterebbe la Regione vicinissima al limite inferiore della copertura delle categorie più fragili ed esposte, lasciando del tutto scoperte intere fasce di popolazione che, invece, sarebbe importante che si vaccinassero contro l’influenza, come raccomandato dal ministero della salute e da tutti gli organismi competenti nella lotta al Sars-Cov-2″, sottolinea il consigliere Pd Astuti. Mentre il suo collega M5s Fumagalli sottolinea che “il coordinamento dovrebbe essere di Ats Lombardia che nelle rispettive competenze di Aria e Fondazione biomedica cerca di programmare nel migliore dei modi l’attività. Mi auguro che al più presto Regione Lombardia si possa dotare di una organizzazione all’altezza della situazione”.

IL DISOBBEDIENTE

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