Mascherine sì, ma senza imporre regole che “la gente percepisce come ridicole“. L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli commenta così l’ipotesi, attualmente al vaglio del governo, di introdurre l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale anche all’aperto in tutta Italia. È necessario farlo “quando ci sono varie altre persone in vicinanza“, spiega ad Agorà su Rai3. Mentre “che uno debba metterla mentre passeggia da solo”, o “sale in montagna in cordata singola”, allora “questa è abbastanza un’assurdità” che “la gente percepisce come ridicola” e quindi “rifiuta”. Di sicuro l’andamento dei contagi nel nostro Paese impone “inevitabili nuove restrizioni”, continua Galli, ma “bisogna che le regole rispettino una logica. La gente deve avere la mascherina a disposizione quando è all’aperto e metterla nel momento in cui incontra altra gente”.

Una tesi condivisa anche dal docente di Microbiologia all’Università di Padova Andrea Crisanti: “La mascherina protegge, ma se io attraverso la strada e sono da solo e intorno a me non c’è nessuno, diventa un provvedimento difficilmente comprensibile“, ha dichiarato a SkyTg24. Riguardo all’obbligo, Crisanti si spinge ancora oltre rispetto a Galli: “La mascherina deve essere usata e usata anche all’aperto. Non credo però nelle misure restrittive, perché faccio fatica a credere che si possano fare delle multe ai ragazzi all’uscita di scuola. Ci si deve provare, certo”. Piuttosto, ora è necessario capire “meglio cosa sta succedendo. Perché noi siamo stati senza mascherina per tutta l’estate con assembramenti anche importanti e i casi non sono aumentati moltissimo”.

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