Nei consigli comunali di Terracina e Fondi c’è solo la destra. I due importanti centri della provincia di Latina – più di 85mila abitanti in due – vanno oltre la tradizione ex missina nelle terre laziali bonificate durante il Ventennio e addirittura spingono fuori il centrosinistra dai loro consigli comunali. Gli scranni più a sinistra delle rispettive assemblee, infatti, saranno occupati rispettivamente da un esponente di Forza Italia e da un candidato civico fuoriuscito proprio dal partito berlusconiano.

In particolare, Terracina potrebbe essere considerata, a oggi, la città più a destra d’Italia. Nel centro costiero, 46.000 abitanti, al ballottaggio c’era il derby fra la candidata di Fratelli d’Italia, Roberta Ludovica Tintari, e quello della Lega, Valentino Giuliani (sostenuto anche da Forza Italia). A vincere è stata la meloniana, con il 53,96% dei voti, nonostante il sostegno personale a Giuliani da parte di Matteo Salvini, in una comparsata – quella del 25 settembre – finita al centro del caso per un presunto focolaio e l’interessamento della Asl per verifiche. Un derby, quello fra Lega e Fdi, importante anche dal punto di vista programmatico, essendo Terracina feudo rispettivamente di Nicola Procaccini, per anni braccio destro di Giorgia Meloni, e Francesco Zicchieri, coordinatore regionale della Lega e legatissimo a Claudio Durigon.

E il Pd? I dem in realtà erano già usciti dal consiglio comunale in tempi non sospetti. Alessandro Di Tommaso, Giuseppe D’Andrea e Valentina Berti avevano lasciato il gruppo consiliare durante la legislatura appena conclusa, per saltare addirittura in appoggio a Fratelli d’Italia. Al primo turno, quindici giorni fa, Armando Cittarelli, candidato ufficiale del Pd, ha raccolto solo il 7%, cui sono seguiti Piero Vanni del M5s (4,47%) e un sorprendente Gabriele Subiaco di Europa Verde, fuori comunque dall’Assise nonostante il buon 4,43%.

Situazione non troppo diversa, a Fondi, feudo da sempre dell’ex senatore Claudio Fazzone e sede del mercato ortofrutticolo più grande d’Europa. Qui a vincere è stato il candidato forzista appoggiato dalla Lega, Beniamino Maschietto, con il 54,17%, contro il civico Luigi Parisella, fermo al 45,83%. Parisella, in realtà, ha già fatto il sindaco, militando fino a poco tempo fa proprio con Forza Italia. Al terzo posto, con un solo consigliere comunale, il candidato di Fratelli d’Italia, Giulio Mastrobattista. Anche il quarto classificato, Francesco Ciccone, ha militato per una vita prima nell’Msi e poi in An. Anche in questo caso il Pd è rimasto fuori dai radar con Raniero De Filippis, fermo al 7,52%: nessun seggio per il dirigente regionale, noto per essere stato per anni imputato, salvo poi venire assolto, insieme al re dei rifiuti romani, Manlio Cerroni. Non pervenuto il M5s, con Giuseppe Manzo fermo al 2,21%.

Articolo Precedente

No time to die, il nuovo 007 slitta ancora. James Bond torna in sala nel 2021 (coronavirus permettendo)

next
Articolo Successivo

Sicilia, la candidata di Pd e M5s trionfa a Termini. Il centrodestra unito vince, flop dei candidati della Lega. Sorpresa ad Agrigento

next