I sindacati confederali della scuola bussano alle porte di palazzo Madama e Montecitorio. Dopo l’uscita in Gazzetta ufficiale delle date del concorso per i precari (si partirà il 22 ottobre), i segretari nazionali della Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil, Snals e Gilda hanno scritto una lettera ai parlamentari per chiedere di sospendere le prove volute dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Una prima richiesta di rinvio avanzata dal Partito Democratico è già stata respinta dall’inquilina di viale Trastevere, ma ora le organizzazioni sindacali sollecitano direttamente l’intervento del Parlamento.

“Avviare in un contesto di emergenza igienico sanitaria lo svolgimento delle prove del concorso straordinario (e a seguire un maxi-concorso con oltre 500mila candidati) non produce alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre espone la scuola e il personale coinvolto a due ordini di rischi: un possibile aumento dei contagi nelle scuole, per effetto della promiscuità tra personale esterno, interno e alunni nella frequenza dei locali scolastici che ospiteranno le prove e la possibilità che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono e che li espone a tali condizioni, siano esclusi dalla partecipazione al concorso”.

Un pericolo che Lucia Azzolina ha scongiurato, assicurando che le prove saranno fatte in sicurezza. I segretari Francesco Sinopoli, Lena Gissi, Pino Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio pongono però sul tavolo un’altra questione: “C’è da chiedersi se sia opportuno sottrarre alle scuole appena ripartite 66mila docenti per almeno due giorni, con l’incremento che ne discende, inoltre, dei flussi di mobilità sul territorio per quanti potrebbero partecipare alle prove in regione diversa da quella di servizio”. Nella missiva rivolta a tutti i partiti i sindacati ricordano che “l’esigenza del concorso straordinario nasce per sanare una condizione di abuso dei contratti a termine nella scuola ampiamente nota e in evidente contrasto con indicazioni e sentenze in ambito comunitario”.

Ma non concordano sulla fretta della ministra: “Il rinvio del concorso, da ultimo a causa dell’emergenza pandemica, ha fatto sì che qualsiasi procedura avviata oggi non produca sino all’anno scolastico 2021/22 alcun effetto concreto in termini di copertura stabile dei posti e conseguente garanzia di continuità didattica agli alunni. Quanto sia difficile –scrivono i segretari del settore scuola – in questa fase gestire procedure concorsuali lo dimostra quella tuttora in atto per reclutare i Dsga”. Pronta la risposta del Movimento 5Stelle che attraverso le parole dell’onorevole Manuel Tuzi fa quadrato attorno alla Azzolina: “Quante polemiche assurde sul concorso straordinario che stabilizzerà 32mila docenti. La ministra ha fugato ogni dubbio: non un’ora di lezione persa, massimo dieci candidati per classe e distanziati, migliaia di sedi d’esame”.

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