“L’attesa è stressante. Sono cinque anni che continuiamo a chiedere giustizia per Marco, speriamo che oggi finalmente ci sia un segnale di giustizia”. Così Marina Conte, la madre di Marco Vannini, il 20 enne morto nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 mentre si trovava nella villetta della sua fidanzata Martina a Ladispoli dopo essere stato attinto da un colpo di pistola. “Ci sarà di nuovo una Cassazione, fino a quel momento non bisogna mai mollare. Quindi giustizia per Marco”, dice affiancata dal marito Valerio Vannini entrando nella città giudiziaria per la sentenza d’appello bis. “14 anni per tutti per concorso? Tutti hanno partecipato? È quello che noi abbiamo sempre sostenuto. Un ragazzo attinto da un colpo di arma da fuoco, fin dai primi momenti inizia a urlare”, afferma. A piazzale Clodio, intanto si sono radunati gli amici, i parenti e i semplici sostenitori della causa Vannini. In tanti hanno portato dei girasoli: “Era il fiore preferito di Marco”, spiegano

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