Come già fatto tempo fa su WhatsApp, Facebook ha deciso di introdurre anche su Messenger un limite alle possibilità di inoltrare uno stesso messaggio a più contatti o gruppi: una decisione resasi necessaria a seguito delle pressioni subite dal colosso per mettere un freno alla diffusione delle fake news sulle proprie piattaforme, specialmente ora che si avvicinano le elezioni statunitensi e che comunque la situazione sociale negli Stati Uniti è tesa e impazza ancora il Coronavirus.

Anche su Messenger dunque non sarà possibile inoltrare uno stesso messaggio a più di cinque contatti o cinque gruppi per volta, nel tentativo di rallentare le campagne di disinformazione virale, che basano il proprio successo proprio su una diffusione rapida. Quando tale limite fu introdotto su WhatsApp, secondo Facebook la diffusione di messaggi falsi diminuì del 70%, la speranza dunque è di raggiungere gli stessi risultati anche per Messenger.

“All’inizio di quest’anno abbiamo introdotto funzionalità come notifiche di sicurezza, autenticazione a due fattori e modi più semplici per bloccare e segnalare messaggi indesiderati. Questa nuova funzionalità fornisce un ulteriore livello di protezione, limitando la diffusione di disinformazione virale o contenuti dannosi e riteniamo che aiuterà a mantenere le persone più sicure online”, si legge nel comunicato pubblicato sul blog ufficiale dal Direttore della gestione del prodotto, Privacy e sicurezza di Messenger, Jay Sullivan.

La soluzione è sicuramente valida ma non bisogna esaltarsi più di tanto, perché comporta effettivamente una sorta di censura lineare, che rischia di colpire qualsiasi tipo di messaggio e non solo le fake news. Come tutti i programmi di instant messaging, anche Messenger infatti gode di una cifratura end-to-end dei messaggi che circolano sulla piattaforma: una forma di protezione che però non consente a nessuno, nemmeno all’interno dell’azienda, di conoscerne il contenuto. Non potendo quindi “discriminare” in alcun modo i messaggi sulla base dei contenuti reali l’unica soluzione è appunto quella di rallentare la diffusione di qualsiasi messaggio, indipendentemente dalla sua natura. Una soluzione che non piace a molti attivisti ma ce in questo caso ha una causa tecnica impossibile da aggirare.

RIVOLUZIONE YOUTUBER

di Andrea Amato e Matteo Maffucci 14€ Acquista
Articolo Precedente

Huawei MateBook 14, ultraportatile potente con 100 euro di sconto su Amazon

next
Articolo Successivo

MSI Stealth 15M, ecco il gaming notebook da 15 pollici più sottile di sempre

next