Televisione

Luca Zingaretti: “Il commissario Montalbano? Non so se ho voglia di farlo ancora”

"Ci sono ancora due romanzi e dei racconti che si potrebbero girare - ha detto l'attore a Repubblica - però non se ho voglia. Non certo per il personaggio di cui mi sono innamorato profondamente. Penso abbia raccontato l'Italia degli ultimi vent'anni. È che in questi anni sono morti compagni di viaggio che per me erano fratelli"

di Giuseppe Candela

Due episodi inediti de Il Commissario Montalbano, “Salvo amato, Lidia mia” e “La rete di protezione“, sono stati trasmessi da Rai1 lo scorso 9 e 16 marzo, il 9 e il 16. La fiction nata dalla penna di Andrea Camilleri non ha mai abbandonato i telespettatori a suon di repliche che accompagneranno il pubblico anche nella prossima stagione, sfidando dal 14 settembre, probabilmente per tre settimane, il Grande Fratello Vip. Il futuro dell’amatissima serie con Luca Zingaretti non è ancora certo, è prevista nella primavera 2021 la messa in onda de “Il metodo Catalanotti“, film già pronto da mesi, anche se a disposizione ci sono ancora romanzi e racconti che non sono stati sceneggiati.

Quel che è noto è che Camilleri aveva scritto da tempo l’uscita di scena di Montalbano nel suo ultimo romanzo “Riccardino” che, come immaginabile, avrà una trasposizione televisiva. A complicare i piani le parole di Zingaretti rilasciate in un’intervista al quotidiano Repubblica: “Montalbano archiviato definitivamente? Non lo so ancora. L’anno scorso abbiamo girato tre episodi nuovi e la Rai ne ha mandati in onda solo due, quindi nel 2021 dovrebbe esserci l’altro episodio, Il metodo Catalanotti, l’ultimo della serie in ordine cronologico scritto da Camilleri. Dopo di questo ci sono ancora due romanzi e dei racconti che si potrebbero girare, però non se ho voglia. Non certo per il personaggio di cui mi sono innamorato profondamente. Penso abbia raccontato l’Italia degli ultimi vent’anni. È che in questi anni sono morti compagni di viaggio che per me erano fratelli, Andrea Camilleri, il regista Alberto Sironi, lo scenografo Luciano Ricceri, colleghi anziani. Le ultime regie le ho fatte io, ma non so se cedere il testimone e finire in bellezza o visto che siamo arrivati fino a qua fare gli ultimi ceno metri, se fare un anno sabbatico o dopo vent’anni un congedo definitivo.”

L’attore simbolo della serie non fornisce certezze sulla sua presenza: “Da tempo mi dico che bisogna chiudere questa esperienza meravigliosa, questa cavalcata trionfale. E ammetto che mi sto costruendo altri progetti nel cinema e soprattutto in tv, che mi interessa molto nelle nuove piattaforme e nelle potenzialità del racconto seriale che sono molto interessanti. Il teatro l’avevo lasciato per gli impegni in tv ma da quando lo rifrequento da regista mi è tornata voglia. Appena si normalizza la situazione della pandemia, mi vorrei misurare con un Cechov o uno Shakespeare.” La fiction che ha conquistato gli italiani, venduta in tutto il mondo, ottenendo ascolti record, potrebbe prescindere da Luca Zingaretti?

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