Migliaia di contagi al giorno in Francia, Germania e Spagna, che assistono a un quotidiano aumento dei nuovi casi, molti dei quali legati a rientri dall’estero. Solo nelle ultime 24 ore il Paese guidato da Emmanuel Macron, che chiude all’ipotesi di lockdown, ha registrato altri 3.304 casi di positività, in aumento rispetto ai 1.955 di ieri ma in diminuzione rispetto ai quasi 5.000 (4.897) di due giorni fa. Numeri importanti legati anche all’aumento dei tamponi (oltre 100mila al giorno), mentre i decessi sono stati 16. E dopo l’impennata delle ultime settimane, la Germania – con 1.628 casi registrati nelle ultime 24 ore – ha inserito le regioni francesi dell’Ile-de-France (dove si trova Parigi) e di Provenza-Alpi-Costa azzurra nella lista delle zone a rischio per il coronavirus. Non va meglio in Spagna, dove nell’ultima giornata sono stati diagnosticati 2.415 casi, un terzo dei quali (768) nella Comunità di Madrid. E per fare fronte all’emergenza il premier Pedro Sanchez ha deciso di inviare duemila soldati ai governi regionali per il tracciamento dei contagi.

Francia – La Direzione generale della Salute (Dgs) precisa che nell’ultima settimana è stato effettuato un record di 819.470 tamponi (più di 100.000 al giorno). Sono diminuite, nel complesso, le persone ricoverate per Covid-19 (4.600, novanta in meno di ieri) ma sono aumentati i pazienti gravi in rianimazione (410 in tutto rispetto ai 399 di ieri). Nelle ultime 24 ore, rende noto la Dgs, si sono registrati inoltre 16 nuovi decessi, che portano il totale dall’inizio dell’epidemia a 30.544. Per quanto riguarda il rientro a scuola, il governo ha confermato che non ci saranno mascherine gratis per tutti gli studenti alla riapertura delle scuole, nonostante gli appelli giunti nelle ultime ore da più parti politiche – dagli ecologisti alla destra. “È un’idea nobile – ha detto una fonte del governo ai giornalisti – ma si impone il fattore realtà. Sul piano logistico diventerebbe troppo pesante”. La stessa fonte ha sottolineato che ogni istituto scolastico ha già stock a disposizione di mascherine per 1,2 milioni di insegnanti e personale.

Germania – Chi rientra da Parigi e sud della Francia dovrà quindi sottoporsi a un test e restare in quarantena fino al risultato. Una misura che restringe le possibilità di spostamento all’interno dell’Unione europea dopo il via libera di fine giugno e che si aggiunge alle norme già in vigore in diversi Paesi. Come in Italia, dove il 12 agosto il ministero della Salute ha imposto test obbligatori per chi arriva da Spagna, Grecia, Malta e Croazia. Guardando ai singoli Land, la situazione varia in maniera significativa. “I numeri in sé in Germania sono ancora gestibili, ma il problema è la dinamica”, ha dichiarato ieri il ministro della Salute, Jens Spahn, sottolineando il rischio dei contagi di rientro. “C’è un un momento in cui la situazione si ribalta. E dunque bisogna restare vigili”. Da fine luglio nel Paese guidato da Angela Merkel si registrano oltre mille nuovi casi al giorno. Nelle ultime 24 ore, rileva l’istituto Robert Koch, i nuovi infetti sono arrivati a quota 1.628 (un netto incremento rispetto ai 711 annunciati ieri). Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, in Germania si contano complessivamente 236.122 contagi e 9.276 morti. Oltre il 40% dei recenti contagi in Germania sono stati registrati da persone che si sono probabilmente infettate all’estero e rispetto al trend delle settimane scorse il trend è in crescita. Nella 32/a settimana di pandemia i rientri in Germania di persone contagiate dal covid rappresentava il 34% del totale mentre oggi, 34/a settimana, la quota di nuove infezioni dall’estero è del 42%. Si registrano contagi soprattutto in chi rientra da Kosovo, Croazia, Turchia, Bosnia-Erzegovina e Bulgaria.

Spagna – Nel paese, alle prese con oltre 20mila contagi in 4 giorni, il premier Pedro Sanchez ha annunciato che contro la pandemia verrà impiegato l’esercito. In tutto sono duemila i soldati messi a disposizione dal governo alle regioni, che saranno impiegati nelle operazioni di tracciamento dei contagi: un’azione indispensabile che sul territorio non è stata svolta in maniera capillare per la mancanza di personale sanitario, come denunciato dalla Catalogna, la regione più colpita dalla pandemia. Sanchez ha avvertito che “l’evoluzione della curva è preoccupante”, ma ha inviato ad affrontarla senza “farsi paralizzare dalla paura”. Dopo aver evidenziato come il contagio si stia evolvendo in maniera differente nelle varie aree del paese, il premier ha ricordato alle regioni che possono richiedere la proclamazione dello stato d’allarme nel loro territorio, che si traduce in una maggiore capacità delle comunità autonome di disporre blocchi e limitare la mobilità, qualora la pandemia dovesse peggiorare.

Est Europa – Nella parte orientale del continente la situazione non è migliore. In Ucraina nelle ultime 24 ore sono stati individuati 1.658 nuovi casi di Covid-19 e 25 decessi: lo riferisce il ministro della Salute Maksim Stepanov, ripreso dal Kyiv Post. Il totale dei contagi sale così a 108.415, i morti sono ufficialmente 2.318. Le regioni con il maggior numero di nuovi casi sono quelle di Chernivtsi (204), Ivano-Frankivsk (179), Ternopil (158) e Leopoli (136). Solo a Kiev i nuovi infetti sono 130. In Bulgaria sono 99 i nuovi contagi su 3.588 test diagnostici effettuati. Il totale sale a 15.386. Da ieri sono stati segnalati diciotto decessi e il numero complessivo delle vittime cresce a 563. Negli ospedali sono ricoverati 714 pazienti, 65 dei quali in terapia intensiva.

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