È salito a 26 il numero dei positivo a Santo Stefano (La Maddalena). Il sindaco, Luca Montella, attraverso il suo profilo Facebook, ha aggiornato il dato informando che almeno 19 dei positivi parte del personale. Da cinque giorni 470 persone tra turisti e personale sono in quarantena, in attesa dell’esito del test molecolare disposto dopo aver scoperto un caso di positività su un lavoratore stagionale, poi ricoverato a Sassari. Ma dopo aver processato gli ultimi venti tamponi sono state avviate le procedure per “liberare” dalla quarantena tutti i turisti e il personale risultati negativi ai tamponi: 444 in tutto su 470 in isolamento come fa all’Ansa la direzione dell’Ats Sardegna che sta definendo in queste ore le azioni da intraprendere sulla base delle linee guida nazionali e regionali. Complessivamente i positivi, che probabilmente saranno gestiti in loco senza ulteriori spostamenti – salvo necessità di ricovero – sono 26 su un totale di 470 tamponi processati.

Aggiornamento della situazione sull'ultimo mio post. 2 i positivi sugli ultimi 24 tamponi.

Gepostet von Luca Carlo Montella am Mittwoch, 19. August 2020

Ieri il numero dei positivi era rimasto fermo a 21 casi. “Ci stiamo attivando per individuare quali siano quelli residenti sul territorio e quali no – assicurava Montella – e stiamo anche attivando tutte le procedure rimesse alla competenza comunale”. Il sindaco si appella agli abitanti e ai turisti. “In attesa di conoscere le indicazioni e i protocolli che detterà l’autorità sanitaria, cui è rimesso il compito di disegnarne il percorso e il tracciamento dei contatti stretti, invito tutti a intensificare l’osservanza delle norme comportamentali di prudenza, distanziamento e igiene”, dice. “Niente panico – conclude – non sarete soli”. Sul territorio della Maddalena, vige già da qualche giorno un’ordinanza restrittiva che impone l’uso della mascherina nelle vie del centro cittadino dalle 9 alle 14 e non solo dalle 18 alle 6 del mattino come stabilito dall’ultimo dpcm del governo.

Dopo il pienone di Ferragosto il settore viaggia ora di pari passo con i numeri sul contagio. Quello di Santo Stefano è il terzo focolaio estivo scoppiato in Sardegna. Le ersone possono muoversi dentro il resort, ma non possono varcare il cancello d’ingresso. Il primo campanello di allarme Covid in Sardegna era scattato a Carloforte, l’isola sulla costa sud occidentale: 21 i positivi dopo i tamponi di massa decisi dal sindaco, tutti ragazzi che avevano frequentato una discoteca e un locale per una festa di compleanno. Poi sotto Ferragosto la festa-cluster al Country Club di Porto Rotondo (“da noi regole rispettate”, dicono i gestori) con molti giovani di Roma. Al ritorno nella capitale le prime positività. Ed è di ieri la notizia del ricovero di tre all’ospedale Spallanzani anche se in condizioni non preoccupanti. Sorvegliata speciale tutta la Costa Smeralda, disseminata di locali notturni super gettonati dai vip, anche se alcuni, come il Billionaire, hanno chiuso in anticipo la stagione in aperta polemica proprio con le ordinanze restrittive dei sindaci. L’aumento dei contagi tra i giocatori di serie A che hanno frequentato la Costa quest’estate, dà il segno di quanto fragile sia l’equilibro tra divertimento e salute anche nel paradiso delle vacanze esclusive.

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