Ogni anno gli appassionati di Pokémon e i migliori giocatori al mondo si danno appuntamento al mondiale dal vivo per confrontarsi e sognare la vittoria finale. Una vittoria che per l’Italia manca da qualche anno: era il 2013 quando Arash Ommati alzava la coppa al cielo. Nel corso degli anni diversi altri italiani si sono avvicinati, diventano una schiera di giocatori competitivi sempre più numerosa. Lo scorso anno, ad esempio, ai mondiali di Washington il 45% dei giocatori europei invitati e il 37% dei Top16 qualificati automaticamente per la seconda giornata erano tutti italiani.

Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid19, il torneo internazionale che si sarebbe dovuto disputare a Londra è stato rinviato al 2021 ma ciò non ha impedito a Pokémon Company di presentare ugualmente una competizione che potesse in qualche modo sostituire il mondiale: la Pokémon Players Cup. Un’occasione anche per provare alcune novità: sia il formato forzatamente online, con l’addio ai numerosi tornei di qualificazione dal vivo, sia con il cambio alle liste aperte, il quale permette di conoscere anticipatamente la composizione delle squadre di Pokémon dei vari giocatori, anziché scoprirla in corso d’opera.

La Pokémon Players Cup si concluderà il 22 e 23 agosto 2020 in diretta streaming con i migliori 16 giocatori al mondo. Tra loro, attraverso il torneo europeo di qualificazione a cui hanno partecipato 69 italiani, la spedizione più nutrita, si sono qualificati due nostri connazionali insieme a uno spagnolo e a un ceco: Nico David Cognetta, nome già ampiamente conosciuto e più volte con ottimi risultati agli eventi internazionali, ed Edoardo Giunipero Ferraris, figura meno rinomata ma molto famosa nell’ambiente, in particolare sugli eventi online. Il primo qualificato assoluto al mondo alla Pokémon Players Cup, in quanto vincitore dell’Invitational organizzato da Pokémon Company, è un altro italiano: si tratta di Alessio “Yuree” Boschetto, primo nel ranking europeo nella categoria Master.

È proprio con lui che abbiamo discusso della competizione e delle novità che essa ha comportato, partendo da una domanda forse quasi scontata, considerato il periodo.

Come hai affrontato l’emergenza Covid19?
Per me è cambiato tutto. Dagli allenamenti, ai tornei, ai miei guadagni. Roma, città in cui vivo, ha indubbiamente un’ampia scena torneistica ma insufficiente per permettere a un giocatore competitivo come me, che basa la sua retribuzione sui risultati ai vari eventi internazionali, di rimanere sullo stesso livello economico. Gli stessi allenamenti sono stati limitati: sono un giocatore che preferisce allenarsi dal vivo contro altri avversari e il dover rimanere a casa mi ha costretto a cambiare del tutto metodo, iniziando a fare training anche online.”

Come stava procedendo la stagione prima dell’interruzione per Covid-19?
Devo ammettere che ero molto soddisfatto dei risultati maturati fino a marzo. Ero in Top4 in Europa e in Top16 in Sud America grazie ai risultati ottenuti nei primi tornei internazionali della stagione. La fortuna è che tutti i punti accumulati non vanno persi: gli organizzatori del mondiali hanno infatti annunciato che rimarranno anche per il 2021 e saranno valevoli per la qualificazione al mondiale dell’anno prossimo a Londra.

La Pokémon Players Cup è il primo esperimento di un torneo online del circuito Play! Pokémon di tale importanza: pensi che possa essere riproposto anche nella prossima stagione?
Difficile da dire: credo che quest’anno sia stato introdotto questo formato per colmare un vuoto ma non è detto che a fine stagione tutti ne saranno contenti o meno. Ha diversi pro e contro, in particolare rispetto ai tornei dal vivo sono due le principali differenze: il torneo online è molto più semplice organizzarlo in fase iniziale ma più complesso da gestire in fase di competizione rispetto agli eventi dal vivo. Poi bisogna considerare che la rete su cui si gioca è piena responsabilità di ogni singolo giocatore e non dell’organizzatore che, anzi, non può nemmeno vederla né controllarla. Penso invece che possa essere una novità interessante, ma da sistemare, il cambio format dal girone di svizzera al double round robin, ovvero al sistema a doppia eliminazione. Con qualche aggiustatina può diventare un formato vincente per tutti.

Come è cambiato il tuo approccio ai match durante l’Invitational in merito all’altra novità portata da Play! Pokémon, ovvero avere a disposizione la lista del proprio avversario?
In realtà in fase di preparazione non cambia molto, rimane sostanzialmente uguale. È l’approccio alla partita in sé che si trasforma: è necessario ottenere più informazioni possibili sin dai primi round. Pokémon VGC ha una grande complessità con mosse che possono cambiare la partita se eseguite al momento giusto. Conoscere in anticipo la lista di Pokémon utilizzati dall’avversario non semplifica la preparazione ma valorizza indubbiamente la capacità dei giocatori di pianificare in modo strutturato la propria strategie in base a quello che l’avversario sta utilizzando in un un preciso momento, avendo a mente cosa potrebbe utilizzare nei round successivi.

Che idea ti sei fatto sul metagame attualmente giocato nella Serie 5? Quali sono le strategie più comuni e vincenti?
Purtroppo per me il primo torneo che giocherò in Serie 5 sarà direttamente la fase finale della Pokémon Players Cup qiundi più che giocarlo lo sto osservando il metagame. Rispetto alle serie precedenti mi sembra ci sia molta più presenza di team superaggressivi, i quali cercano di chiudere la partita nei primi round con attacchi pesanti e rapidi. Una strategia che personalmente non amo molto: preferisco partite più prolungate e bilanciate. Non nego tuttavia che le partite più aggressive sono senza dubbio più piacevoli e spettacolari per il pubblico. Ma sono sicuro che sarò pronto anche contro questi team.

Chi temi di più delle altre nazioni?
Detto sinceramente temo soprattutto gli altri giocatori italiani: siamo tanti, ci conosciamo ormai abbastanza bene e ci rispettiamo reciprocamente. In generale sono le nazioni europee quelle che temo di più, in particolare gli spagnoli e un giocatore irlandese. Gli avversari nordamericani non sono da sottovalutare ma sono molti meno e poi contro di loro ho un’ottima tradizione storica in termini di risultati positivi.

Insomma: la vinci la Pokémon Players Cup?
Lo spero! Sono abbastanza fiducioso nel poter fare un ottimo risultato. E poi ho promesso a un amico che avrei vinto il torneo utilizzando un team da lui consigliatomi: non posso deluderlo!

Terminata la Pokémon Players Cup sarà poi il turno di un’altra importante competizione che vedrà partecipare gli italiani, questa volta come nazionale: la World Cup di Pokémon VGC. Si tratta di un torneo tra nazioni in cui si sfideranno i migliori giocatori di ogni regione o paese a partire dal 24 agosto. In attesa di conoscere i nomi dei player è già stato scelto il capitano del team che si occuperà di mettere insieme i pezzi della nazionale e di guidarli lungo la World Cup: la scelta è ricaduta su Gianluca “Ghosty” Grassi, figura di spicco della scena competitiva italiana nonché tra i qualificati per il mondiale 2019.